Ricorre, oggi, 25 marzo, il cinquantesimo anniversario della radio dei Poveri cristi fondata da Danilo Dolci, sociologo, educatore e teorico della non violenza, con cui denunciò il dramma del terremoto del Belice, i malesseri atavici del Sud e il dramma di chi era senza lavoro. Il liceo umanistico e linguistico Danilo Dolci di Palermo, ubicato nel quartiere di Brancaccio, ha scelto di ricordare la sua figura, nonostante la chiusura delle scuole a causa del Coronavirus con la divulgazione di un’intervista ad Amico Dolci, figlio di Danilo e a Pino Lombardo, unico superstite della radio dei Poveri cristi. Andranno in onda, oggi alle 17.30 su Radio Cento Passi, riunendo virtualmente la comunità degli studenti di Brancaccio.
I ragazzi, prima dell’inizio della quarantena, in previsione del cinquantennale, si sono improvvisati giornalisti e hanno incontrato Pino Lombardo a Santa Ninfa, in provincia di Trapani, dove vive, e Amico Dolci presso il centro Cesie, struttura dedicata a progetti internazionali e organizzata secondo gli schemi di Danilo Dolci. «Non volevamo che il suo messaggio fosse dimenticato – afferma Maria Tarantino che frequenta il liceo umanistico e linguistico Danilo Dolci di Palermo – ed è stato emozionante ascoltare Pino Lombardo che, con occhi lucidi, raccontava la sua esperienza in radio». «Le loro parole ci hanno coinvolto – aggiungono Elisa Sidoti e Lorena Ferraro -. Abbiamo compreso il valore di una comunicazione vera e onesta e come la intendeva Danilo Dolci che in vita si è speso per il bene comune».
«Sono frasi che fanno capire la voglia di cambiare dei giovani, che ascoltano e che sanno interiorizzare e tradurre le parole in fatti – spiega Luigi Barbieri, docente di Lettere e referente legalità -. A Brancaccio, da anni, nel nostro liceo, esiste un progetto legalità, un cammino di giustizia e lotta alla mafia che professori e giovani portano avanti insieme. Oggi, – prosegue Barbieri – se Danilo Dolci avesse una radio racconterebbe dei nuovi poveri cristi, ed emarginati, delle sofferenze di chi lotta in prima linea per giuste cause. Da referente per la legalità del liceo Dolci, volevo ringraziare i nostri giovani, che anche in una situazione emergenziale, si battono per non dimenticare perché come diceva Giovanni Falcone, la prima lotta contro la cultura mafiosa è rispettare le regole e fare la propria parte».
Anche Mario Conte, consigliere della Corte d’Appello di Palermo, si è unito ai ragazzi del Danilo Dolci, nella giornata del ricordo: «Ci tenevo a mandarvi un mio contributo per questa giornata così importante per il vostro Liceo – ha scritto – . Viviamo giorni molto difficili, in cui sono crollate in un colpo solo tutte le nostre piccole e grandi certezze. Ma questo ci deve portare ad ampliare le nostre riflessioni e cercare di capire appieno le enormi sofferenze di chi ci ha preceduto e nel nostro caso in particolare di Danilo Dolci. Fondare una radio libera 50 anni fa poteva sembrare un’utopia ma lui ci è riuscito e noi dobbiamo proprio, nelle riflessioni che questo tempo necessariamente ci impone, ripartire dal sacrificio dei nostri grandi eroi, che devono ispirare il nostro agire quotidiano».
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