In attesa della prossima edizione del 2024, Scena Nostra la rassegna dedicata alla creazione contemporanea prodotta da Babel in collaborazione con Rete Latitudini e con il sostegno di Regione Siciliana e Ministero della Cultura, ritorna dal 10 novembre al 22 dicembre allo Spazio Franco dei Cantieri Culturali della Zisa, con un’anteprima speciale. Due appuntamenti e un focus dedicato a Franco Scaldati che anticipano il prossimo programma, presentando i nuovi protagonisti della scena nostrana accanto ai grandi maestri del teatro e ai progetti internazionali nati a Spazio Franco dalla fucina creativa della compagnia Babel.

Si comincia venerdì 10 novembre alle 21.00 (repliche sabato 11 alle ore 21.00 e domenica alle ore 19.00) con Margherita Ortolani che firma il testo e la regia di MURICEDDU forse, chissà, l’età delle parole è finita per sempre un lavoro i cui l’attrice, regista e drammaturga palermitana desidera attraversare la fragilità: della vecchiaia, del dimenticare, della paura di perdere chi amiamo, la fragilità del dire e del rappresentare. Ma in questo lavoro c’è anche il desiderio di non rinunciare alla possibilità che dà il teatro di ritracciare di ogni fragilità, la forza e la poesia.

Muriceddu è il piccolo muro dove si sceglie di sedersi per guardare scorrere la vita. Il punto da cui sembra che il paesaggio non cambi, mentre miliardi di cose attorno brulicano e si trasformano. Il sottotitolo «forse, chissà, l’età delle parole è finita per sempre», è una frase della giovane poetessa Antonia Pozzi, morta suicida nel 1938. Muriceddu è un tessuto scenico dove le parole sono personaggi minimi che scompongono e ricompongono la storia di una perdita. Il dolore per la morte di un uomo attraversa le voci delle donne che lo hanno accompagnato, perduto, dimenticato. Troviamo così la Vecchia e la Secca, la figlia e la sposa. In scena un alter-ego, una marionetta/feticcio, opera di Tania Giordano, scenografa della Compagnia Figli d’Arte Cuticchio, che rappresenta l’altra faccia di questa storia: la faccia di Secca, la parte in-vita prosciugata dalla vita. L’interazione con la marionetta dona al lavoro una dimensione di cura, ma anche di fragilità, verso il miracolo dell’incanto che è, in scena, l’apparire della vita. 

 

Venerdì 24 e sabato 25 alle ore 21.00 è la volta di Pilate’s bordes della compagnia multiculturale del Progetto Amunì che ritorna sul palcoscenico dopo il sold out dell’anteprima di Mercurio festival 2023,

Una nuova creazione nata in seno a Crossroads, il progetto europeo di scambio artistico e culturale promosso da Teatro Magro per l’integrazione di migranti e richiedenti asilo in Europa e che ha coinvolto associazioni, artisti e compagnie di Italia, Grecia, Belgio e Germania. Lo spettacolo guarda ai “confini” di questa Europa, confini intesi come fisici e mentali, concentrandosi sull’interpretazione del concetto di identità europea oggi e sul senso di responsabilità del cittadini europei verso quello che accade nei confini. Riaffermando un concetto di Europa come comunità, con un’idea politica che abbraccia i valori dello stato di diritto, nel rispetto dell’identità della persona e nel riconoscimento delle minoranze.

 

Il mese di dicembre sarà dedicato a Franco Scaldati, con una rassegna cinematografica e la presentazione delle performances prodotte durante i laboratori di ricerca di Margherita Ortolani con Angelo Sicurella, Giuseppe Massa con Dario Mangiaracina e Giuseppe Provinzano con Serena Ganci , inserite ne Il poeta ha inventato i nomi, il progetto dedicato al grande poeta e drammaturgo palermitano nel decennale della sua scomparsa. Il programma dettagliato sarà comunicato in seguito.


Info e prenotazioni

https://www.spaziofranco.com/calendario

 

 

Ufficio stampa SLP Studio

Sofia Li Pira

347.8495657

 

Luogo: Spazio Franco, Cantieri Culturali della Zisa, Via Paolo Gili, 4, PALERMO, PALERMO, SICILIA

Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.