Sono oltre 115 mila le imprese femminili registrate in Sicilia a fine dicembre 2023, e rappresentano il 24,38% del totale delle imprese Siciliane registrate in Camera di Commercio, quasi 1 su 4. Il dato emerge dal rapporto sull’imprenditoria femminile realizzato dal Centro Studi di Assoesercenti analizzando i dati di Unioncamere.
L’universo dell’imprenditoria femminile siciliana denota caratteristiche proprie rispetto alle imprese gestite da uomini: una maggior concentrazione nel settore dell’Agricoltura con una percentuale del 21% e un’alta propensione alle attività commerciali che rappresentano quasi il 27% delle imprese femminili presenti sull’isola.
Significativa appare, dunque, la presenza, al 31 dicembre 2023, di donne imprenditrici nel settore agricolo (31,4% la quota di imprese rosa). Turismo e agricoltura sono due settori che, pur tradizionali, stanno vivendo un processo di profonda trasformazione innovativa (green, tecnologie, ecc.), nell’ambito dei quali il ruolo delle donne potrebbe essere di grande peso grazie alla loro capacità di diversificazione e di innovazione, riuscendo a coniugare la tradizione e il recupero dei vecchi saperi con le nuove tecnologie.
Infine, tra i settori con il tasso di femminilizzazione superiore alla media generale rientra anche quello del commercio, degno di nota non tanto per una quota di imprese femminili al proprio interno (24,4% sul totale imprese del settore), quanto per la numerosità, assommando ben 31mila imprese rosa (quasi il 27% di tutte le imprese femminili).
La provincia con il rapporto più alto tra imprese registrate e imprese femminili è Enna (27,16%) seguita da Trapani e Siracusa. Nelle provincie di Catania e Palermo, invece, si concentra, anche per la vocazione imprenditoriale, oltre il 42% del totale delle imprese femminili siciliane, con rispettivamente 25mila e 24,5mila imprese in quota rosa.
I dati natalità e mortalità delle imprese femminili in Sicilia nel 2023 mostrano un saldo negativo: per ogni 6 nuove imprese iscritte sono 7 le imprese che cessano. Sono quasi 5,9mila le nuove imprese rosa che sono nate in Sicilia nel 2023 e circa 6,9 le imprenditrici che hanno abbassato la saracinesca.
Tutte le provincie mostrano il trend negativo nel rapporto iscrizioni e cessazioni, con la provincia catanese che mostra il numero più alto di cessazioni (1.757) pari a quasi il 25,5% del totale.
Se la ripresa economica deve passare necessariamente da un forte rilancio industriale dell’economia siciliana – afferma Salvo Politino, presidente di Assoesercenti – è opportuno che tale rilancio tragga un contributo importante anche dalla componente imprenditoriale femminile, attraverso interventi che favoriscano il fare impresa delle donne nei vari settori. Tanto è stato già fatto – prosegue Politino – ma tanto si deve ancora fare, soprattutto per le imprenditrici del meridione da parte delle istituzioni. Per promuovere la parità di genere occorre programmare interventi economici che favoriscano l’accesso al credito per le donne imprenditrici, un concreto sostegno nella fase di avvio dell’azienda o che ne tuteli il lavoro in gravidanza e nei momenti di difficoltà. Garantire alle donne e alle ragazze parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, a un lavoro dignitoso, così come la rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici, promuoverà economie sostenibili, di cui potranno beneficiare la società e l’umanità intera. È necessario – conclude il presidente Assoesercenti – garantire piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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