Sono sempre disponibile al dialogo costruttivo …..“ ha dichiarato il Presidente Renato Schifani dopo l’incontro a Palazzo d’Orleans di giorno 1 Agosto con Coldiretti . Francamente ad oggi dopo innumerevoli richieste e avendo trovato un muro nessun dialogo costruttivo è emerso. Per ben 3 volte (il 9 Luglio , il 16 Luglio ed il 23 Luglio) la Presidenza della Regione ha inspiegabilmente chiuso la porta in faccia ai suoi lavoratori ed ancora siamo in attesa che il Governo ci illustri l’applicazione concreta e pratica dell’articolo 10 comma 2 della Legge Regionale 1/2024 , ovvero di una norma voluta dal governo Schifani ed approvata all’unanimità i primi di Gennaio dall’ARS . Una norma che prevede la stabilizzazione presso la Regione Siciliana di 260 lavoratori ASU che già dal 2014 sono utilizzati dal Dipartimento Regionale dei Beni Culturali presso i vari siti culturali siciliani. 258 lavoratori voluti dalla Regione Siciliana per colmare le croniche carenze di organico nel comparto Beni Culturali e che ricordiamo dal 26 Luglio sono stati in sciopero , stanchi di essere sistematicamente beffati dalla politica molto spesso con “norme spot” quasi sempre in prossimità di competizioni elettorali . 

“…Nel mio programma di governo era previsto lo stop al precariato e stiamo mantenendo l’impegno“ aveva dichiarato con tanta enfasi il Presidente Schifani il 12 Marzo all’indomani della seduta del Consiglio dei Ministri che non aveva sollevato nessun rilievo di presunta illegittimità costituzionale della norma sui precari ASU. Dello stesso tenore le pronte dichiarazione di altri esponenti del Governo. “La stabilizzazione dei 3.700 lavoratori ASU adesso è realtà…” Dichiarava quasi in contemporanea l’Assessore al Lavoro Nuccia Albano.

Purtroppo ai proclami roboanti del governo Schifani fa seguito l’umiliante realtà dei fatti. Noi non ci stiamo! Il 6 agosto è stato indetto un sit-in di protesta presso la presidenza della regione siciliana perché si è ritenuto che sia un legittimo diritto dei 258 lavoratori ASU conoscere l’intendimento del governo regionale in merito alla vicenda lavorativa che coinvolge non solo gli stessi lavoratori , ma anche le loro famiglie. la richiesta lanciata è un appello accorato a tutta la deputazione regionale affinché si attivi prontamente in merito alla problematica. 

Ricordiamo che a gennaio scorso l’Ars all’unanimità ha approvato la norma sui precari con il convincimento di porre fine alla stagione del precariato e non può, quantomeno per coerenza di pensiero, “assecondare” il Governo Schifani il cui irriverente intento pare sia quello di “congelare” una norma che garantirebbe dignità lavorativa a chi fortemente la reclama ormai da troppi anni. Dopo l’incontro svoltosi il 6 agosto 2024 la proposta è stata la rottamazione per questa platea all’interno di una società partecipata. Ecco questa soluzione non piace a chi per settimane ha scioperato e manifestato per chiedere l’applicazione dell’art. 10 Legge Regionale 1/2024, legge che si sta attualmente applicando per tanti enti utilizzatori, ma evidentemente per i lavoratori ASU in diretta utilizzazione dalla Regione nonostante la recente Legge approvata , una Sentenza della Corte Costituzionale 199/2020, avendo trovato le risorse finanziarie non si vuole inserire questo Personale nel PIAO , cosi come prevede la legge. L’inserimento nella società partecipata era stata già proposta ben 4 anni fa , ma in maniera unitaria proposta bocciata. Pertanto si chiede in maniera decisa l’inserimento nel PIAO per questa platea cosi come prevede la normativa, e come ha confermato in una Nota l’Assessore ai BBCC e IS in risposta ad una nota della Funzione Pubblica . 

Possibile l’inserimento anche a scaglioni,  visti i limiti e le capacità assunzionali. Tra l’altro molti di questi lavoratori stanno per raggiungere i limiti di età, pertanto si troverebbero comunque senza nulla in mano. Basta spot elettorali ma dare seguito alla Legge Regionale 1/2024 art 10 comma 2 voluta con forza e volontà da tutti. In questa giornata in cui si parla del sistema dei Parchi Archeologici molto si deve a questi lavoratori, senza il quale molti siti rimarrebbero chiusi come è accaduto più volte. Lavoratori Impegnati in tutti i siti della Cultura. E ora di dare dignità a questa platea.

USB PI Sicilia Barbara Gambino

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