“Ravvisiamo alcune anomalie nelle procedure di assegnazione dei buoni spesa a Cerda, che creano ingiustizie e discriminazioni. Non comprendiamo infatti come molti nuclei familiari che avevano diritto sono stati esclusi, mentre altri con minori requisiti hanno ricevuto gli aiuti”. Lo dichiara il consigliere comunale di Cerda, Piero Bulfamante, del Partito democratico, che aggiunge:

“Vogliamo maggiore chiarezza e trasparenza perché non ci convincono i criteri di assegnazione. Il responsabile del procedimento, su indicazione ufficiale del sindaco – continua – dopo aver pubblicato un primo avviso con i requisiti necessari per accedere al beneficio ne ha pubblicato un secondo che prevedeva dei requisiti più restrittivi. A causa di questo cambiamento molte famiglie, seppur in grosse difficoltà, non hanno potuto presentare domanda. Una volta formate le graduatorie – continua – gli uffici hanno erogato i buoni, spendendo però solo una parte delle risorse a disposizione, ovvero 30.000 dei 50.000 euro ricevuti dalla Protezione Civile. Il Comune a questo punto ha pensato bene di estendere la platea dei beneficiari anche a coloro che avevano presentato la prima dichiarazione, quella con minori requisiti e che ha portato all’esclusione delle famiglie che non avevano fatto in tempo a presentare la prima dichiarazione e che successivamente non hanno potuto presentare la seconda, a causa dei requisiti più stringenti.


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