«Se non vogliamo un ulteriore spopolamento della Sicilia e il continuo abbandono dell’isola da parte dei giovani, è tempo di fare una riforma del sistema scolastico e del metodo di insegnamento, attraverso le possibilità offerte dallo Statuto autonomo siciliano»
Commenta così Caterina Mendolia Pirandello, dirigente regionale del Dipartimento turismo e del Dipartimento beni culturali ed esponente della Democrazia Cristiana Nuova, l’insieme dei dati della Cgia, l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese, di Mestre, che mostrano che negli ultimi 10 anni duecentomila siciliani tra i 15 e i 34 anni hanno abbandonato l’isola, ma anche la perdita in 10 anni di 25 mila studenti universitari siciliani che hanno preferito facoltà del centro e del nord Italia, secondo i dati dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.
«Alla base di questo disastro – sostiene Pirandello – c’è il sistema scolastico. Sbagliato nel metodo e nei contenuti».
La soluzione secondo Pirandello? «Il nostro Statuto speciale ci consente modificare il sistema scolastico. Oggi i ragazzi hanno bisogno di essere più coinvolti a scuola e di andare oltre lo smartphone che allontana sempre più dalla società e dalle amicizie interpersonali, rendendoli inermi sulla formazione di un giudizio personale e sul coinvolgimento sociale. Chiedo quindi all’assessore regionale all’Istruzione della Regione Siciliana Alessandro Aricò di studiare se, grazie al potere di autonomia sulle leggi che la Sicilia ha, di modificare delle condizioni migliorative del sistema scolastico».
Luogo: PALERMO, PALERMO, SICILIA
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