Palermo, Orto Botanico via Lincoln – Chiusa la 24° Zagara di Primavera, la mostra mercato di piante rare molto attesa da tutti i siciliani che sono tornati, nonostante le previsioni meteo avverse nel week end, ad affollare puntuali i viali dell’Orto cittadino, dove sono già iniziati i primi interventi di manutenzione finanziati dal Pnrr.

 Le presenze hanno toccato i 10.000 ingressi paganti, una conferma dell’appeal che l’evento ha ormai raggiunto nel tempo, trasformandosi in un generatore di cultura botanica, andando bel oltre una semplice mostra mercato. Presenti oltre sessanta vivaisti nazionali del nord, del centro e sud Italia, ma anche dall’estero,  alcuni dei quali ormai presenze fisse della kermesse palermitana, che in questa edizione  di fine maggio ha mostrato una straordinaria esplosione di fioriture nelle migliaia di      specie presenti in mostra.

L’ Orto di Palermo, tra i più grandi in Italia con i suoi oltre dieci ettari di estensione, e con un patrimonio architettonico di fine settecento davvero unico per pregio artistico ed impatto scenico, è il fiore all’ occhiello del SiMuA, il Sistema Museale di Ateneo dell’ Università – ha spiegato il neo presidente appena insediatosi, il chimico Michelangelo Gruttadauria. “Puntiamo come sistema di Ateneo, ad integrarci nella rete dei musei nazionali, l’ateneo di Palermo conta un cospicuo patrimonio tra  musei e collezioni, ma tra questi l’Orto palermitano,  già noto all’ estero per la sua storia ed attività scientifica, è un  vero e proprio museo vivente a cielo aperto, che dovrà sempre più dialogare con altre realtà, con scambio di materiali vegetali e buone prassi scientifiche.”

 Ma non sono mancate le novità di carattere botanico e culturale nella tre giorni di presentazioni ed eventi. Come ha spiegato il direttore dell’Orto Rosario Schicchi nel corso del convegno scientifico dedicato al patrimonio viticolo storico siciliano: “In Orto  200 metri quadri sono stati  dedicati nel 2018 al progetto di impianto della storica vigna del Gallo che ospita una raccolta di 95 vitigni prevalentemente siciliani,  da  quelli  più comuni sino a quelli considerati vere e proprie reliquie. Il piccolo vigneto consente metaforicamente ai visitatori di fare un viaggio attraverso il patrimonio vinicolo della nostra isola e racchiude una straordinaria biodiversità che di sicuro tornerà utile al mondo della viticoltura di oggi e di domani, grazie al lavoro costante realizzato dall’ Università di Palermo e dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia”.

Nella mattinata di domenica sono state premiate dagli esperti internazionali della società Felsinea di Orchidofilia ben cinque specie di orchidee rare coltivate nell’Orto. “Sono pochi i luoghi al mondo dove si possono coltivare un numero così alto di specie botaniche differenti che qui hanno trovato un clima perfetto per ambientarsi”– ha sottolineato Alejandro Capriles, giudice internazionale e collezionista di orchidee rare da generazioni,  per la prima volta ospite a Palermo. “Le orchidee vanno premiate per la loro rarità, per la bellezza, la qualità  e la forma  spesso insolita dei fiori, ed è importante che il grande pubblico, attraverso il nostro lavoro,  impari  rispettare le piante selvatiche che si possono incontrare in natura, ammirandole senza raccoglierle”.

Premiati, come di consueto dagli organizzatori, due vivai: Tamoflor dell’area metropolitana di Roma per lo spettacolare allestimento botanico delle bounganville e Water Nursery di Latina per la collezione botanica di piante acquatiche. E già si pensa all’ edizione 25° Zagara  d’ autunno – come sottolinea il responsabile tecnico dell’ evento Natale Surano: “Confermiamo già  le prossime  date del  27, 28 e 29 ottobre, sarà un’ edizione speciale che vedrà  il ritorno di vivaisti assenti, mentre già da settembre, partiranno i nuovi appuntamenti mensili di giardinaggio  Zagara Lab, incontri a tema con gli esperti su temi specifici della cura del verde”.

 

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