Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ricorda il giornalista Almerigo Grilz, il cui anniversario ricorre proprio il 19 maggio, deceduto durante uno scontro tra opposte fazioni politiche in Mozambico nel 1987. Era un freelance, un uomo avventuroso che aveva scelto di dedicare la sua vita al reportage di guerra, perché era la forma giornalistica probabilmente più efficace per raccontare ai suoi contemporanei i conflitti epocali di cui era testimone nel mondo.

Era stato in Afghanistan, in Libano, in Etiopia, in Mozambico, in Cambogia, in Birmania, in Thailandia e in tanti altri posti. Sempre accompagnato da taccuino, registratore e telecamera, fu il primo dei giornalisti italiani a cadere durante un’azione di guerra in concomitanza di un reportage, proprio come accadde a Ilaria Alpi qualche tempo dopo.

Era un uomo coraggioso, che per curiosità intellettuale e spirito da cronista inseguiva i fatti più tragici di carattere internazionale in giro per i punti più disparati del globo

I suoi interventi o filmati erano apprezzati dalle principali testate ed emittenti occidentali, che pubblicarono il suo materiale in diverse circostanze: CBS, NBC, The Sunday Times, Der Spiegel e altre autorevoli riviste europee.

Probabilmente la sua storia e il frutto del suo impegno giornalistico meriterebbero maggiore attenzione da parte dei media, ai quali si era dedicato con impegno e abnegazione fuori del comune.

“…La colonna si muove nella giungla, attraverso ponti sospesi, arrampicandosi su per le creste della catena montuosa che fa scudo all’area dei ribelli…” (Almerigo Grilz)

IL CNDDU invita i docenti in occasione della ricorrenza a riflettere sull’importanza del giornalismo, soprattutto quello esercitato in luoghi di guerra, come testimonianza dei nostri tempi e materiale per la futura storiografia.

prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

 

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