«La riunione per discutere dell’aggregato di spesa da assegnare agli specialisti ambulatoriali accreditati per il 2024 ha avuto una battuta d’arresto, perché non sono stati forniti dei dati certi per potere stabilire il reale fabbisogno sul territorio delle 9 Aziende Provinciali».
È andato male l’incontro dello scorso 29 aprile tra i rappresentanti sindacali legati al mondo della sanità privata, con l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, tenutosi lo scorso 29 aprile nella sede dell’assessorato in piazza Ottavio Ziino a Palermo. Con l’assessore erano presenti: il dirigente generale Salvatore Iacolino e il dirigente responsabile per il dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico Salvatore Requirez, con l’intero staff dell’assessorato.
«Da parte sindacale – dicono i rappresentanti della Confederazione sindacati accreditati, presenti all’incontro, attraverso le parole del presidente Anna Lo Presti, del segretario regionale Salvatore Pizzuto e del portavoce Pietro Miraglia – abbiamo chiesto di avere certezza reale per le risorse del 2024, dato che la richiesta di prestazioni dei cittadini nel 2023 ha superato le previsioni del 20 per cento con le strutture di laboratorio, radiologia, fisiokinesiterapia, odontoiatria e branche a visita. Le strutture che noi rappresentiamo hanno erogato nel 2022 e nel 2023, prestazioni non remunerate e pur tuttavia non si sono sottratte ad abbattere le liste di attesa, rendendo il loro servizio a favore dei siciliani e specialmente nel periodo pandemico».
«L’assessore Volo – continuano i sindacati Csa – durante la discussione ha detto che siamo imprenditori in cerca di “denaro” e che non siamo sanità, ma imprenditori di prestazioni sanitarie. Ricordiamo, dove ve ne fosse bisogno, che siamo professionisti che rendiamo prestazioni sanitarie e cure ai cittadini siciliani in modo capillare in tutto il territorio e principalmente in zone disagiate, dove il pubblico non è presente. Svolgiamo un compito essenziale, rendiamo delle prestazioni che servono al medico di base e agli specialisti ospedalieri per fare la diagnosi ai pazienti, riabilitiamo migliaia di persone che hanno subito un intervento chirurgico o un infortunio sul lavoro. Le nostre strutture si trovano in tutti i borghi con dei presidi lontani dagli ospedali non raggiungibili in tempi brevi. Le strutture della specialistica esterna in Sicilia sono circa 1600 e danno lavoro a circa 15 mila persone – tra medici e paramedici – e pagano gli stipendi ogni fine mese. Oggi si rischia la fine del Servizio sanitario nazionale pubblico e accreditato convenzionato se non si crea una sinergia fra tutti gli attori della Sanità, Vogliamo contribuire all’abbattimento vero delle liste d’attesa ed essere chiamati a fare la prevenzione secondaria e terziaria. Chiediamo al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, una presa di posizione per una categoria che ha la volontà di collaborare per migliorare il Servizio sanitario del territorio».
«Auspichiamo che – concludono i sindacati Csa – giorno 8 maggio, data della prossima convocazione, si possa trovare piena sinergia tra l’assessorato alla Salute e le sigle sindacali, per continuare a rendere le prestazioni sanitarie ai cittadini siciliani».
Luogo: Assessorato Regionale Sanità, piazza Ottavio Ziino, PALERMO, PALERMO, SICILIA
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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