A cura di Giosuè Nicolò Viscardi 

Abbiamo incontrato il Tenente Gianluca Verdolino, Comandante del Nucleo operativo dei Carabinieri della Compagnia di Piazza Verdi a Palermo, per affrontare con lui il tema delle dipendenze. La sua esperienza nel campo delle indagini e la sua visione offrono un’importante prospettiva per comprendere come le Forze dell’Ordine affrontano questo fenomeno complesso e diffuso.

La Preoccupazione per le dipendenze

Il Tenente Verdolino ha sottolineato che le dipendenze, in particolare quelle legate alle sostanze stupefacenti, rappresentano una delle sfide più gravi e complesse per la società contemporanea. «Inalato dalla classica pipetta che fa quel rumore tipico da cui prende il nome, il Crack, in particolare, è una sostanza che ha una potenzialità di dipendenza molto alta e colpisce trasversalmente diverse fasce di età». Le sostanze come il Crack e la Cocaina sono tra le più diffuse in città e hanno un impatto devastante non solo sugli individui, ma anche sulle loro famiglie e sulla comunità. 

L’impatto sociale

Le dipendenze non colpiscono solo i consumatori, ma anche le persone a loro vicine. Verdolino ha evidenziato come i giovani, spesso attratti dalla curiosità o dalla pressione dei pari, possano trovarsi coinvolti in un circolo vizioso difficile da interrompere. «Le conseguenze delle dipendenze possono essere devastanti, portando a problemi legali, sociali e familiari». 

Il ruolo delle Forze dell’Ordine

Il Nucleo Operativo, secondo Verdolino, ha un ruolo cruciale nella lotta contro le dipendenze. Non si tratta solo di reprimere il traffico di stupefacenti, ma anche di educare e sensibilizzare la popolazione sui rischi associati all’uso di sostanze. «La nostra missione non è solo quella di intervenire dopo che un reato è stato commesso, ma anche di prevenirlo. Anche per questo, è a parer mio fondamentale il mio impegno di rappresentante delle Forze dell’Ordine per la sensibilizzazione degli studenti nelle scuole. La formazione e l’informazione nelle scuole sono strumenti chiave per aiutare i giovani a comprendere i rischi legati alle dipendenze e a fare scelte consapevoli».

L’Evoluzione della criminalità

Durante l’intervista, si è affrontato anche il tema dell’evoluzione della criminalità legata alle dipendenze. Il Tenente ha osservato che le modalità di spaccio si sono evolute. Le piazze di spaccio oggi non si identificano esclusivamente con luoghi fisici, già difficili da penetrare perché tutelati dal contesto. L’uso di tecnologie e metodi più sofisticati ha portato alla diffusione di piazze di spaccio virtuali. «Oggi il traffico di stupefacenti avviene anche attraverso canali virtuali, come il Dark Web. Dobbiamo essere pronti a rispondere a queste nuove sfide. L’attività investigativa comporta intercettazioni telematiche e telefoniche, strumenti invasivi per il soggetto e i terzi. In questo tipo di operazioni sono necessari requisiti molto stringenti per intervenire». 

Analisi di laboratorio delle sostanze

Presso la Caserma Carini di Palermo vengono effettuate le analisi di laboratorio delle sostanze sequestrate. Queste sono fondamentali per individuare la composizione chimica della sostanza, il livello di purezza e il principio attivo. «Tutto ciò è estremamente importante per le indagini e l’identificazione dei contesti criminali». 

Collaborazione con la comunità

Verdolino ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra le Forze dell’Ordine e la comunità. Le segnalazioni dei cittadini sono essenziali per identificare situazioni di spaccio e consumo. «Le segnalazioni anonime sono prese in considerazione, anche se si considerano con maggiore attenzione quelle più circostanziate e con informazioni dettagliate che ci permettono di agire in modo efficace». 

Educazione e consapevolezza

Una parte significativa dell’intervento del Comandate Verdolino è stata dedicata l’importanza dell’educazione. Ha spiegato che le Forze dell’Ordine devono lavorare per aumentare la consapevolezza sui danni derivanti dall’uso di sostanze stupefacenti. «La sensibilizzazione deve affrontare i diversi aspetti delle dipendenze e le loro conseguenze a lungo termine, ma deve essere mirata: quando si entra in una scuola è importante comprendere chi sono i destinatari dell’intervento».

Il ruolo della famiglia

Si è anche discusso del ruolo cruciale della famiglia nel prevenire le dipendenze. Un ambiente familiare sano e comunicativo può fare la differenza, aiutando i giovani a sentirsi supportati e a scegliere strade diverse. «I genitori devono essere presenti e attenti. La comunicazione è fondamentale per comprendere i segnali di allerta», ha sottolineato. Ha aggiunto, tuttavia, che non sempre la famiglia è in grado di cogliere i segnali di una dipendenza. E da questo punto di vista anche la famiglia deve essere supportata.

L’importanza di saper scegliere

Infine, il Comandante Verdolino ci ha offerto un interessante spunto di riflessione sulla responsabilità e le conseguenze delle nostre scelte. «Cosa metto a rischio anche solo nel frequentare chi assume sostanze? Chi acquista non commette un illecito penale, ma amministrativo. Entra tuttavia in un circolo vizioso: frequenta persone di cui non ha vera stima, ha relazioni inautentiche accomunate dalla dipendenza. Non solo, rischia di essere fermato, il colloquio in Prefettura, di non poter avere la patente». Infine conclude: «Ciascuno di noi è chiamato a fare delle scelte. Ragionare significa saper valutare i pro e i contro, riflettere sulle conseguenze di determinati atteggiamenti e comportamenti che si intraprendono superficialmente. Bisogna comprendere i potenziali circoli viziosi in cui si potrebbe entrare e dai quali non ci si libera facilmente, che condizionano, spesso irrimediabilmente, la nostra vita presente e futura, coinvolgendo le persone a noi vicine. Moralmente è irrinunciabile capire da che parte stare, ma bisogna avere un credo: l’amore per il bene e per il bello».

Conclusione

L’intervista dà una visione chiara e preoccupante sulle dipendenze nella nostra società e, al tempo stesso, offre spunti di riflessione su comportamenti che noi giovani a volte attuiamo con superficialità e noncuranza, senza riflettere adeguatamente sulle conseguenze delle nostre scelte e sui valori che vorremmo caratterizzino la nostra vita. La lotta contro le sostanze stupefacenti richiede un approccio integrato che coinvolga le Forze dell’Ordine, le istituzioni educative e le famiglie. Solo attraverso la sensibilizzazione, l’educazione e la collaborazione si può sperare di ridurne l’impatto e proteggere le future generazioni. «Dobbiamo lavorare insieme per costruire una rete di sostegno e prevenzione, affinché i giovani possano fare scelte consapevoli e libere. La consapevolezza e la responsabilità condivisa sono fondamentali per affrontare questa crisi sociale».

Luogo: Educandato Statale Maria Adelaide

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