Il presidente e il segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani, Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, hanno esposto le principali considerazioni sul tema precisando come “in Sicilia ci troviamo di fronte ad una situazione particolarmente complessa le cui possibili soluzioni devono contemplare una pluralità di azioni, dal momento che, rispetto alle altre regioni, siamo in presenza di una situazione profondamente diversa e il numero di enti in crisi finanziaria è indice di un dato strutturale e di sistema”.
Durante l’audizione è stata evidenziata “la necessità di approvare specifici interventi anche di carattere normativo per migliorare l’efficienza della gestione e della riscossione dei tributi locali e per limitare gli effetti dei diversi fondi di garanzia sui bilanci comunali, anche attraverso un meccanismo di anticipazione finanziaria dei crediti vantati dagli enti. Più in particolare è emersa la necessità che gli enti siciliani utilizzino in maniera più diffusa gli strumenti tecnologici e informatici oggi disponibili in modo da consentire al cittadino e alle imprese di effettuare in maniera quanto più rapida e semplificata il pagamento dei tributi locali”
“E’ indispensabile immaginare – hanno continuato Amenta e Alvano – anche strumenti specifici di supporto sia rivedendo il ruolo dei revisori contabili sia con azioni da parte della Regione più che in via sostitutiva in via preventiva e di sostegno. Bisogna, a nostro parere, prevedere una specifica deroga normativa che consenta l’assunzione del personale necessario negli uffici finanziari almeno con riferimento ai responsabili del servizio”.
Infine i rappresentanti dell’Anci Sicilia hanno affrontato il tema della stretta correlazione tra la progressiva diminuzione dei fondi nazionali e regionali destinati agli enti locali e il numero elevatissimo di comuni in condizioni di criticità finanziaria, sottolineando come sia impensabile un’inversione di tendenza nel numero delle crisi finanziarie se non ci sarà un aumento dei trasferimenti ordinari destinati agli enti locali.
Presenti per la Corte dei Conti il presidente Paolo Peluffo e il magistrato istruttore Massimo Urso.
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