La Regione Siciliana ha assegnato l’appalto per mettere in sicurezza la strada provinciale Sp1, nel territorio di Montelepre, in provincia di Palermo. L’intervento, coordinato dalla struttura contro il dissesto idrogeologico guidata dal presidente Renato Schifani, punta a risolvere in via definitiva le criticità esistenti.

“Nell’azione complessiva di mitigazione del rischio idrogeologico che ci vede impegnati su vari fronti – commenta Schifani – rientra anche la pianificazione dei lavori per assicurare standard di sicurezza alle arterie viarie di nostra pertinenza. Quello in oggetto è un intervento che risolverà in modo definitivo le criticità e i pericoli esistenti, a beneficio dell’utenza di tutto il comprensorio”.

Gli uffici di piazza Ignazio Florio diretti da Sergio Tumminello, dopo il reperimento delle risorse utili per finanziare l’opera e l’acquisizione della relativa progettazione, hanno definito le procedure di aggiudicazione. A eseguire i lavori, per un importo di 1,1 milioni di euro e in ragione di un ribasso del 33,1 per cento, sarà il Consorzio Stabile Medil di Benevento.

L’opera, in questo snodo strategico per i collegamenti di tutta l’area, riguarda per l’esattezza sette chilometri della strada provinciale, dal bivio per Torretta sino al chilometro 16. Il tratto attraversa la contrada di Piano dell’Occhio dove sono presenti numerose abitazioni, in gran parte di uso stagionale, che determinano un notevole incremento di traffico da e per Palermo, soprattutto nel periodo estivo.

È proprio in questa parte del tracciato, principale via di accesso al comune di Montelepre e classificata come strada locale extraurbana, che si sono verificati diversi episodi di caduta massi sulla sede stradale. Tra le cause di questo fenomeno, l’accentuata instabilità del costone roccioso sovrastante. Una situazione che nel recente passato ha portato alla chiusura al transito veicolare, allo scopo di salvaguardare la pubblica incolumità. 

Il progetto prevede il consolidamento del costone e la realizzazione di dieci barriere paramassi e di rivestimenti con reti in aderenza. Si procederà infine con il disgaggio dei blocchi instabili e con l’applicazione di sistemi di chiodatura.


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