L’associazione Don Bosco 2000 esprime profonda preoccupazione per la piega che ha preso la vicenda Open Arms – Salvini. Preoccupa la teoria del Pubblico Ministero di Palermo, il qualche chiede sei anni di carcere per il Vicepremier Matteo Salvini. Il quale non avrebbe agito nel 2019 per una strategia concordata dal Governo Conte, secondo quanto sostiene la difesa, ma per aumentare il proprio consenso elettorale facendo leva sulla lotta all’immigrazione clandestina. Infatti per l’accusa non vi era alcun pericolo di terrorismo a bordo della nave della ONG, per questo non vi era alcuna necessità di proteggere la sovranità dello Stato. Di fronte a una situazione di tale portata, è necessario riflettere sul vero significato delle parole “Mi dichiaro colpevole di avere difeso l’Italia e gli italiani, mi dichiaro colpevole di avere mantenuto la parola data” espresse da Matteo Salvini, dopo la richiesta di condanna da parte del Pubblico Ministero di Palermo. Agostino Sella, Presidente di Don Bosco 2000, commenta: “Dichiarare di voler difendere i confini italiani dai migranti è distorcere la realtà.
Se i confini italiani devono essere difesi, non lo sono certo contro chi fugge dalla fame e dalla povertà. I migranti non rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale. Le vere minacce arrivano altrove, e non da persone disperate che cercano una vita migliore.” Don Bosco 2000, impegnata quotidianamente nell’accoglienza e nel supporto ai migranti, ribadisce che queste politiche non possono essere ridotte a slogan di propaganda. “Non si può scherzare con i diritti umani e con la vita delle persone. Salvini utilizza situazioni drammatiche per fini politici, causando danni sia alla percezione dei migranti sia alle politiche migratorie”, continua Sella. L’associazione invita a un approccio più umano e razionale nei confronti della gestione delle migrazioni. “I migranti sono esseri umani che meritano rispetto, accoglienza e comprensione”, conclude il Presidente, Agostino Sella.
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