Extroart, opere Santa Maria di Gesù potevano essere salvate 
PALERMO 
(ANSA) – PALERMO, 26 LUG – “Le opere d’arte andate distrutte nella Chiesa di Santa Maria di Gesù potevano essere salvate. Da anni Extroart chiede a gran voce la creazione di un osservatorio permanente per la salvaguardia del patrimonio culturale in tempo di pace. Abbiamo consegnato questo progetto ai diversi assessori ai Beni culturali della Regione Siciliana che si sono alternati e anche al Comune di Palermo, ma a a oggi nulla di fatto”. Lo dice Ludovico Gippetto presidente della Extroart e ideatore del progetto Wanted Caravaggio. “La tragedia che ha colpito la Chiesa di Santa Maria di Gesù a Palermo – aggiunge – in poche ore ha fatto sparire la memoria culturale, storica e devozionale di uno dei siti religiosi più importanti in Italia, che custodivano le reliquie di San Benedetto il Moro, copatrono di Palermo. La creazione del nostro ‘osservatorio permanente’ avrebbe garantito il monitoraggio per la sicurezza del bene culturale e al bisogno intervenire tempestivamente per la corretta evacuazione per la conservazione del patrimonio artistico custodito nel suo interno. Inoltre – osserva Gippetto – con l’ausilio delle nuove tecnologie digitali si sarebbero potuti conservati i rilievi ad alta definizione e dettagliati per una eventuale celere ricostruzione come in questo caso, e come stanno facendo con la Cattedrale parigina di Notre Dame che grazie alla tecnologia del Bim i lavori procedono celeri e fedeli alla costruzione originale. Inoltre sarebbe perseguibile anche l’applicazione in Sicilia di quanto previsto dalla Convenzione dell’Aja del 1954 circa la protezione e l’identificazione dei beni culturali, fin dal tempo di pace, mediante un contrassegno. Speriamo che con l’accrescere allo stesso tempo la consapevolezza identitaria della comunità in tutte le sue articolazioni e dinamiche evolutive-sociali – chiosa Gippetto – dia la giusta energia per fare uscire dal ‘letargo dei cassetti’ il progetto nato proprio dalle indicazioni dell’allora generale Roberto Conforti, storico comandante per la Tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri”. (ANSA). 
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