Palermo 28 febbraio 2024 – Sulla proposta del Ministro Valditara di introdurre una norma per confermare i docenti di sostegno sullo stesso posto per tre anni, su richiesta delle famiglie, intervengono il segretario generale della Flc Cgil Sicilia Adriano Rizza e il segretario regionale con delega alla disabilità e segretario Flc Cgil Palermo Fabio Cirino.

I due segretari Rizza e Cirino sottolineano che questa proposta rappresenterebbe “una risposta sbagliata e parziale a un problema reale e delicato, come quello della continuità didattica per gli alunni diversamente abili”.

“Il vero problema che non si vuole affrontare – aggiungono Rizza e Cirino –  è l’altissimo numero di posti in deroga, temporanei e annuali, che a livello nazionale e regionale eguaglia se non addirittura supera quello dei posti stabili e fissi in organico di diritto, a tempo indeterminato”.

In Sicilia, numeri alla mano, su un totale di 27.844 posti di sostegno, 13.954 sono stabili e fissi (a tempo indeterminato), mentre 13.890 sono posti in deroga ( temporanei e annuali).

Questi ultimi posti vengono annualmente coperti da docenti di ruolo specializzati in assegnazione provvisoria o utilizzazione (molti dei quali a tempo indeterminato in sedi del nord Italia) e da supplenti annuali specializzati, ma anche privi del titolo di abilitazione.

“Non è accettabile il fatto che i posti fissi e stabili siano numericamente e percentualmente uguali a quelli in deroga (non stabili). Per noi – proseguono i segretari Adriano Rizza e Fabio Cirino – oltre ad aumentare il numero di docenti specializzati in tutta Italia, la soluzione da attuare è quella di aumentare sensibilmente la percentuale dei posti stabili in organico di diritto, che oggi si attesta sul 50 per cento  del totale, stabilizzando e trasformando a tempo indeterminato i posti annuali attualmente in deroga. Solo così si potrà creare stabilità e garantire continuità didattica agli alunni diversamente abili”.

La Flc Cgil ha chiesto di stabilizzare 80 mila posti degli oltre 100 mila posti in deroga,  nell’ arco di quattro anni, in modo “da sanare questa insopportabile stortura”.

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