Un netto no, da fare arrivare a tutti i parlamentari regionali siciliani e nazionali, affinché il nuovo tariffario sanitario della specialistica, non venga recepito dalla Regione Siciliana.

 

È la posizione dei rappresentanti sindacali regionali riuniti della Confederazione sindacati accreditati, che riassume nove sigle sindacali maggiormente rappresentative nella specialistica accreditata esterna, che accusano la possivilità di crisi del sistema regionale sanitario siciliano.

 

“Il nuovo tariffario – scrivono in un documento pubblico i rappresentanti di Csa – decurta il rimborso delle prestazioni dal quaranta al sessanta per cento, impedendo di fatto l’esecuzione delle prestazioni da parte delle strutture.  I costi di molte prestazioni superano quanto previsto dal rimborso previsto nel nuovo tariffario. Si chiede al Governo Regionale e a tutti i parlamentari di non recepire il decreto ministeriale in attesa dell’udienza del Tar Lazio del 14  maggio 2024  sui numerosi ricorsi al tariffario.  Inoltre si chiede al Ministero un tavolo tecnico per rivedere le tariffe di numerose prestazioni ridotte, anche del 50 per cento. Le problematiche riguardano anche le strutture pubbliche con grave danno alle aziende Sanitarie.  Se non si corre ai ripari si perderanno migliaia di posti di lavoro. Il nostro coordinamento Sindacale si impegna a collaborare con le istituzioni, per evitare il disastro economico delle strutture e la difficoltà di erogare le prestazioni ai cittadini che meritano più attenzione dalle istituzioni. La salute è un diritto garantito dalla nostra Costituzione”.

 

“Si chiede – conclude il documento – quindi un incontro urgente al fine di programmare al meglio il prossimo futuro a partire dalla definizione degli aggregati e la contrattualizzazione per l’anno 2024 e successivi anni 2025/2026”.

 

«Auspichiamo, come già fatto per il 2023, un confronto urgente – dicono i rappresentanti sindacali – con l’assessorato regionale siciliano alla Salute, al fine di programmare già dal 2024 al 2026. In modo da confermare le prestazioni e non arrivare a fine anno, così come previsto dalle normative vigenti».

Luogo: Assessorato regionale alla Salute, PALERMO, PALERMO, SICILIA

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