Le non risposte del Governo siciliano sull’abbattimento (leggasi allungamento) delle liste di attesa

Non si placa la polemica tra il Cimest (Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica di Territorio), nelle persone del presidente Salvatore Calvaruso e dei coordinatori Domenico Garbo e Salvatore Gibiino e la Regione siciliana.

Il Coordinamento dei medici specialisti convenzionati spiega in dettaglio il perché.

Il Privato accreditato eroga 42 milioni di prestazioni con uno stanziamento di 303 milioni di euro ad un costo di 7,21 euro a prestazione. Il pubblico eroga 12 milioni di prestazioni con uno stanziamento di circa 727 milioni di euro ad un costo di 60,58 euro a prestazione. O parte di questi 727 milioni servono a pagare i mutui contratti dalla regione sottraendo prestazioni ai pazienti siciliani e contravvenendo alle disposizioni di legge così come documentato dalla Corte dei Conti e dalla Sentenza 233 della Corte Costituzionale che bacchetta la Regione Sicilia diffidandola a non distrarre somme dai LEA in quanto la destinazione è vincolata? Creando danni alla salute dei pazienti per riduzione dell’assistenza?

Il privato accreditato inoltre eroga in extra budget non retribuito circa 50 milioni di euro/anno da oltre 10 anni.

Questo è il vero fabbisogno per abbattere le liste di attesa.

La Regione invece stanzia solo 8 milioni di euro per 69 prestazioni su un totale di circa 400.

Questa premessa è doverosa per rispondere a quanto dichiarato dal Dirigente Generale sugli incongrui fondi destinati all’abbattimento delle lunghissime liste di attesa.

Sorgono pertanto da parte di CIMEST delle critiche sulla inadeguata programmazione sanitaria territoriale:

• dove è scritto che l’abbattimento delle liste d’attesa è solo per 69 prestazioni mentre il Piano Regionale per il governo delle liste di attesa (PRGLA) decreta che esse sono quelle in classe di priorità nessuna esclusa? A quanto pare Il neuroleso non ha diritto di curarsi in quanto la sua patologia non rientra nelle 69 prstazioni? Così come l’infartuato recente non ha il diritto di riabilitarsi e lo stesso dicasi per il fratturato? E la lista potrebbe continuare all’infinito.

• Ed i 40 milioni di euro destinati nel 2023 agli ambulatori pubblici a cosa sono serviti se le liste si continuano ad allungare? Ricordiamo che al nostro comparto ne sono state assegnate 6,5 e che ancora devono essere contrattualizzate e pagate.

• Come mai nel 2024 per il pubblico che costa 10 volte in più diventano 90 milioni di euro? Seppur in parte destinati ad altri capitoli?

• Perché non si comprende che con una prestazione erogata dal pubblico se ne possono erogare ben 10 nel privato accreditato e quindi azzerare le liste di attesa?

E se di accordi dobbiamo parlare

• Perché non si parla dei 10 milioni di euro che dovevano essere destinati alla prevenzione secondaria dei poveri malati siciliani?

• Perché i pazienti non possono prenotare le nostre prestazioni nei CUP dato che per il 90% non sono presenti?

• Perché la Sicilia, di conseguenza, comunica dati distorti al Ministero facendo credere che ha poche liste di attesa dato che le nostre non risultano nei CUP?

• E questo di conseguenza non perggiora le ulteriori destinazioni per l’abbattimento delle liste di attesa alla Sicilia da parte del Ministero?

• E nel fantomatico accordo non vi era scrittto che i budget ci dovevano essere assegnati entro il 15 giugno e che ad oggi da parte delle ASP non si è sottoscritto alcun contratto? E pertanto ne disconosciamo gli importi? Continuando ad erogare prestazioni gratis?

• Lo stesso dicasi per questi fantomatici 8 milioni che sono solo nella mente della Regione in quanto ad oggi ne disconosciamo come saranno gestiti.

Gli accordi si osservano integralmente e non solo per quello che conviene.

Queste sono le risposte che Cimest si attende e non il politichese che tutto dice ma niente attua.

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