“Lo sciopero dei sul tema IRCA conferma le nostre preoccupazioni e gli allarmi che abbiamo lanciato in merito al blocco del credito agevolato in Sicilia e ai conseguenti rischi per le cooperative in un momento di particolare difficoltà di accesso al credito e di innalzamento dei tassi di interesse. Preoccupazioni legate anche alle differenze esistenti nello stato finanziario, patrimoniale ed organizzativo di IRCAC e CRIAS che rischiano di penalizzare in maniera particolare le cooperative come in effetti sta avvenendo.”

È questa la posizione di CONFCOOPERATIVE, LEGACOOP, UNCI ed UNICOOP, che rappresentano il 90% della cooperazione associata in merito allo sciopero dei principali sindacati confederali, che contestano il mancato processo di fusione tra IRCAC e CRIAS in IRCA .

“Nel dare atto all’Assessore Tamajo di avere affrontato il vulnus attuale della mancata presenza del rappresentante della cooperazione, esprimiamo l’auspicio che il Governo assegni adesso priorità a questo tema per giungere ad una definitiva che dia le necessarie certezze tanto alle imprese quanto ai dipendenti dell’ente. Occorre infatti dare impulso immediato al completamento del processo di accorpamento, partendo dalla redazione del piano industriale che ne costituisce la premessa, e avviare contestualmente le attività necessarie a garantire alle cooperative siciliane l’immediato accesso al credito agevolato.

Nel caso in cui si dovesse invece registrare l’impossibilità di completare in tempi brevi il processo di fusione, con il raggiungimento delle mission di ciascuno dei due istituti, occorrerà a nostro avviso guardare alla ricostituzione della situazione antecedente il processo di accorpamento voluto dal precedente Governo Musumeci con l’articolo 1 della legge regionale 10 luglio 2018, n. 10, rinunciando definitivamente al processo di aggregazione in IRCA e promuovendo il pieno ripristino dell’autonomo funzionamento dell’IRCAC e della CRIAS”.

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