«Bene le dichiarazioni dell’assessore Di Mauro, ma oltre agli annunci e alle promesse occorrono i fatti. Si ritorni al tavolo istituzionale della Prefettura e si definisca, concretamente, il futuro di Kalat Ambiente e dei suoi lavoratori, ai quali a dicembre scadranno gli ammortizzatori sociali. Già due anni fa, si parlò di finanziamento regionale per la ripresa dell’impianto, ma ad oggi solo uno scaricabarile di responsabilità».
Lo affermano Maurizio Attanasio, Dionisio Giordano e Mauro Torrisi, segretari generali rispettivamente di Cisl Catania, Fit Cisl Sicilia e Fit Cisl Catania, dopo le dichiarazioni dell’assessore regionale Roberto Di Mauro, su una imminente deliberazione della giunta regionale per un finanziamento di 13 milioni di euro, destinato a ripristinare l’impianto di frazionamento del secco dell’azienda calatina, andata in fiamme nel 2019.
«In seguito a quanto dichiarato dall’assessore Di Mauro sullo sblocco dei fondi, la ripresa dell’attività aziendale e la diatriba politica che ne è scaturita – spiegano Attanasio Giordano e Torrisi – abbiamo inviato una richiesta di incontro alla Prefettura di Catania e ai vertici di Kalat Ambiente, per definire in sede istituzionale, con chiarezza e concretezza, gli scenari futuri dell’impianto e dei lavoratori che, è importante ricordare, sono ancora per qualche mese in regime di cassa integrazione emessa dal ministero del Lavoro».
Secondo Attanasio, Giordano e Torrisi «tutto ciò ha carattere d’urgenza per due ordini di motivi: il primo, la scadenza degli ammortizzatori sociali che avverrà il 31 dicembre 2024 e che potrebbe lasciare tante famiglie senza un sostegno economico. È necessario, dunque, avere certezza sui tempi di erogazione del finanziamento regionale e delle procedure per l’avvio dei lavori di riqualificazione per poter richiedere al Ministero del Lavoro un eventuale prosecuzione della protezione economica dei lavoratori e dare così loro la giusta serenità».
«Il secondo – aggiungono – riguarda la delicata situazione del conferimento della parte secca dei rifiuti nelle discariche della Sicilia Orientale, messa in forse ogni giorno dalla situazione della Sicula Trasporti, e che mette in serio rischio sanitario e ambientale il territorio dei comuni coinvolti».
«Siamo fiduciosi nell’azione della Regione Siciliana – concludono i tre segretari – ma non vorremmo più assistere a scene come quelle di qualche anno addietro. Si riapra, quindi, il tavolo in Prefettura, con tutti gli attori coinvolti e le parti sociali, così che tutte le informazioni e le posizioni sostenute, sia da parte societaria che da quella politica, abbiano una valenza ufficiale e certezza nei tempi di realizzazione, nell’interesse dell’azienda, dei lavoratori e dell’intera collettività».
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