“I soliti bluff del governo regionale: i 6 milioni stanziati in Finanziaria per gli aumenti delle indennità degli amministratori dei Comuni non sono sufficienti, e lo avevamo sottolineato a chiare lettere nel corso dell’approvazione della manovra. Il rischio che ne paghino le conseguenze i disastrati bilanci comunali è ora altissimo”.
Lo affermano i deputati regionali del M5S, Martina Ardizzone e Angelo Cambiano, componenti della commissione Affari istituzionali dell’Ars, a commento del decreto firmato in queste ore dall’assessore Messina.

“In sede di approvazione della manovra, lo scorso febbraio, – dicono i deputati – l’assessore Falcone aveva detto in aula che ai Comuni sarebbe andata una somma sufficiente a coprire il 70 per cento dell’adeguamento delle indennità. Scopriamo ora dal decreto, invece, che si tratta di uno scarso 30 per cento. Quindi gli enti, che dopo la Finanziaria, hanno dato il via agli aumenti anche confidando sul fatto che fosse in gran parte coperto dalla Regione ora si troveranno a dover sostenere il carico maggiore nel proprio bilancio”.

“Ma la cosa più grave che evidenziai già in aula – continua Ardizzone. è che l’aumento delle indennità degli amministratori locali comporta automaticamente anche quella dei consiglieri comunali, anche se non ciò non è previsto esplicitamente, in quanto il tetto massimo dei gettoni di presenza dei consiglieri è commisurato percentualmente all’indennità del sindaco. Tutti questi aumenti saranno spese in più sui bilanci dei comuni che, oggi, sono gran parte in predissesto o in dissesto finanziario”.

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