“Permane nel Mezzogiorno d’Italia una situazione preoccupante, rimangono ancora insoluti i temi storici che da sempre paralizzano il Sud, ci riferiamo alla burocrazia asfissiante, alla disoccupazione,alla lotta alla criminalità e sopratutto alla carenza infrastrutturale.Tutto ciò malgrado gli sforzi e gli interventi del governo nazionale e regionale che cercano di dare risposte a problemi da sempre irrisolti.Ma tutto ciò risulta insufficiente per colmare il gap tra nord e sud che continua a crescere, la povertà ad esempio nel sud tra il 2020 e il 2023 è aumentata di 250 mila persone mentre al nord per lo stesso periodo è diminuita di 75 mila”.
Ad affermarlo è Giovanni Condorelli, Segretario Confederale dell’UGL.
“C’è poi un dato che non si riesce a frenare e riguarda lo spopolamento dei giovani del sud che scappano perché insoddisfatti da lavori precari ,mal retribuiti e sfruttati – spiega Condorelli – tutto ciò malgrado i dati dell occupazione segnano dei risultati positivi.Stando ad alcuni studi nel 2080 il sud avrà 8 milioni di residenti in meno e risulterà l area più vecchia del Paese.Non ci resta quindi che il Pnrr ,un piano che destina al sud la gran parte delle risorse, parliamo di 86 miliardi a fronte di 191,5 complessivi ,e che deve seguire e portare a compimento le direttive europee che dicono di colmare la distanza tra nord e sud. In questo contesto bene si inserisce la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina ,da sempre favorevoli come organizzazione , in quanto rappresenterebbe il completamento di uno sviluppo economico ,occupazionale e sociale che farebbe veramente decollare il nostro mezzogiorno”.
“Adesso – conclude il Segretario – ci sono le condizioni spetta ai governatori tutti garantire che le tante risorse si trasformino in opere concrete, il Sud non può più aspettare”.
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