Cronica e invalidante, ancora poco nota e sotto diagnosticata, riconosciuta dall’OMS solo nel 2018. Si confonde con l’obesità perché causa una sproporzione di grasso tra arti inferiori e superiori e addome. Il segretario nazionale AFI (Associazione Flebologica Italiana) Giovanni Alongi: “È trattabile se si interviene per tempo, ma non curabile” . Primo meeting siciliano sulla malattia: venerdì 13 al Marina Convention Center di Palermo.
Colpisce circa l’11% della popolazione femminile adulta e ha matrice genetica: ancora poco conosciuta e abbondantemente sotto diagnosticata, il lipedema è una patologia progressiva, cronica e invalidante, è trattabile se si interviene per tempo ma non curabile; causa una sproporzione di grasso tra arti inferiori e superiori e addome, deformando il corpo (tranne i piedi). Nei primi stadi il grasso si accumula in gambe, cosce e fianchi, con aree edematose inclini a manifestare ematomi ed ecchimosi, anche sensibili e dolorose se sottoposte a pressione o minimi traumi.
“Solo nel 2018 è stata riconosciuta dall’OMS come malattia nuova – spiega l’angiologo siciliano Giovanni Alongi – dunque ancora molti specialisti non l’hanno potuta attenzionare, per questa ragione abbiamo deciso di promuovere un focus di approfondimento sull’argomento, il primo di questo genere in Sicilia”. Appuntamento venerdì 13 settembre al Marina Convention Center di Palermo (sala conferenze, inizio ore 9.30) con il meeting, valido 7 crediti ECM, dal titolo “Lipedema e patologie venose: terapie e complicanze”patrocinato da Lio Onlus (Lipedema Italia), che vedrà la partecipazione di oltre 100 medici di varie discipline, specialmente flebologi, angiologi e cardiologi ma anche altre figure del comparto sanitario. Il congresso rientra nella programmazione dell’Associazione Flebologica Italiana di cui Alongi, direttore del corso e responsabile scientifico – fa parte in qualità di segretario generale. Il lipedema presenta somiglianze cliniche con il linfedema e l’obesità con le quali spesso è confusa e viene classificato in 4 stadi in base alla distribuzione e all’aspetto del deposito adiposo; il quarto stadio corrisponde a quello più avanzato con evoluzione in lipolinfedema”.
L’incontro di Palermo sarà dedicato anche alle complicanze del lipedema e quindi ad alcune patologie venose, analizzando novità scientifiche e tecniche di ultima generazione come quelle che evitano l’intervento chirurgico alle safene e vene varicose. Ad esempio si parlerà dello strumento ecoguidato con mousse e metodo Angiocor, il Varixio, la tecnica TETHA e il Sonovein.
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