Palermo 13 ottobre 2025 – La fase di criticità economica finanziaria che sta attraversando la partecipata Reset al centro di un incontro sollecitato dalle organizzazioni sindacali con il Comune di Palermo. Erano presenti per l’amministrazione comunale il direttore generale Eugenio Ceglia e l’assessore al ramo Pietro Alongi e per la Reset, il presidente Fabrizio Pandolfo.
La Filcams Cgil e la Cgil Palermo, a maggio 2025, nel silenzio generale, avevano lanciato l’allarme sulla tenuta dei conti della partecipata, alla luce dell’aumento dei costi che ci sarebbero stati per il passaggio alle 40 ore settimanali per il personale, la fine della decontribuzione sud e il rinnovo del ccnl Multiservizi applicato in azienda.
“Nel 2024 avevamo chiesto preventivamente al sindaco di trattare con il governo nazionale un innalzamento del tetto del piano di riequilibrio, che tenesse conto della pianificazione economica della partecipata, misura di prevenzione che avrebbe scongiurato le condizioni di criticità che stanno portando Comune e azienda a correre ai ripari – dichiarano il segretario Cgil Palermo Dario Fazzese e il segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello – L’assessore Alongi, pur confermando le previsioni di perdita, ha voluto rassicurare le organizzazioni sindacali, confermando che saranno prese soluzioni ‘utili e adeguate’ per mettere in sicurezza la partecipata, aggiungendo che l’amministrazione ha già confermato attenzione e interesse per Reset, con l’aumento delle ore al personale e con lo spostamento di servizi, come quello di derattizzazione e sanificazione, che dal 1° novembre passerebbe da Rap a Reset. E si è in attesa della firma del contratto”.
Nonostante ciò, nei fatti è confermato che Reset chiuderà il bilancio in perdita. “Bene che vada – aggiungono Fazzese e Aiello – la perdita di esercizio sarà di 1,6 milioni di euro e non sono state date certezze sulla prosecuzione delle attività, fatti salvi i due dodicesimi per derattizzazione e sanificazione. Devono, inoltre, essere trovate le somme che coprono l’aumento per il rinnovo del ccnl di settore, che ammontano a 600 mila euro circa.”
“A nostro parere – concludono Dario Fazzese per la Cgil Palermo e Giuseppe Aiello per la Filcams Cgil Palermo – rimane il tema della coperta troppo corta: da un lato aumentano i costi, dall’altro servirà altro personale per garantire lo svolgimento delle nuove funzioni e servizi dignitosi per i cittadini. Per queste ragioni, chiediamo un piano industriale solido e che dia garanzie occupazionali e salariali perché troppo spesso i lavoratori della Reset hanno dovuto pagarne le conseguenze. Continueremo a vigilare per il rispetto degli impegni presi da parte del Comune, per dare stabilità e serenità ai lavoratori e ai servizi della città”.
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