Catania, 20 luglio 2023 – Per parlare di lavoro e sviluppo a Catania saranno fissati tavoli tematici di confronto permanente con i singoli assessori, ma sarà anche possibile tracciare una “visione d’insieme” con il primo cittadino. Con l’obiettivo di entrare sempre nel metodo e nel merito delle questioni, e delle difficoltà che vive la città.

È questo il risultato del primo incontro tra le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl di Catania con il sindaco Enrico Trantino, la sua giunta e alcuni funzionari. Le parti hanno stabilito un iter che, se rispettato, servirà ad affrontare, con le rispettive e competenti federazioni sindacali di categoria, i temi più urgenti del governo della città e le relative soluzioni per il necessario rilancio.

«Siamo sempre pronti a confrontarci con il sindaco e con l’amministrazione comunale di Catania, poiché convinti che solo in un’ottica di sistema sia possibile pianificare strategie di intervento per la città. Idee e disponibilità al dialogo da parte nostra non mancano, a maggiore ragione adesso, che non solo la città ma anche una vasta area della nostra Isola, fa i conti con l’emergenza aeroporto di Fontanarossa, su cui vorremmo chiarezza e soprattutto che tutti gli organi competenti convergessero per una veloce e totale riapertura».

Lo hanno dichiarato i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl Catania Carmelo De Caudo, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci, al termine della riunione convocata ieri a Palazzo degli Elefanti dal sindaco Enrico Trantino. La Cgil è stata rappresentata dalla segretaria territoriale Rosaria Leonardi.

«Abbiamo ascoltato il primo cittadino e apprezzato – dicono Cgil, Cisl, Uil e Ugl – la sua adesione alle nostre richieste di interlocuzione su proposte e fatti concreti. Nella visione del sindaco Trantino riscontriamo un metodo e la voglia di entrare nel merito delle cose, nonché di aderire alla formula della partecipazione e della corresponsabilità nell’ affrontare tutti i temi aperti della città. Questo dovrebbe finalmente rendere partecipi le organizzazioni sindacali e le altre forze sociali,  a partire dai contesti più necessari, come la progettualità prevista dai vari fondi comunitari, nazionali e regionali legati alla crescita strutturale, economica e sociale. Confidiamo che questa sia la strada maestra e duratura della nuova consiliatura».

«Come in passato, abbiamo ribadito la nostra massima attenzione per la difficile questione economica e sociale che pesa maledettamente, ogni giorno di più, su migliaia di persone e famiglie catanesi. A loro va riservato ogni sforzo possibile, perché nessuno resti indietro e si senta abbandonato».

«Con il sindaco abbiamo innanzitutto parlato di “macro” questioni che la città ha la necessità urgente da affrontare, tra cui la progettualità, lo sviluppo e capacità di attrazione degli investimenti pubblici e privati che rappresentano ieri come oggi una priorità per il territorio. Abbiamo parlato anche del coinvolgimento di altre istituzioni locali e nazionali per definire un piano strategico della nuova conurbazione dell’area portuale e retroportuale. Siamo consapevoli, però, di quanto ciò sia frenato anche dalle carenze di organico nella Pubblica amministrazione che rendono difficile, se non impossibile, rispondere efficacemente alle esigenze di pianificazione dei fondi».

«Questa è una sfida – aggiungono – che va affrontata assieme, anche per avere maggiore forza sui tavoli istituzionali a Roma e Palermo come a Bruxelles. Stessa determinazione sollecitiamo per determinare una riduzione del gap in materia di infrastrutture, reso ancora più evidente e drammatico dallo stop imposto allo scalo aeroportuale dal rogo dei giorni scorsi su cui auspichiamo un rapido e approfondito accertamento delle cause».

«A proposito di infrastrutture, resta sempre irrisolto il nodo soffocante rappresentato dal degrado della Zona industriale, le cui potenzialità sono mortificate da tale condizione. Questo è una criticità cronica del nostro sistema che va sollevata con urgenza e autorevolezza all’attenzione del governo regionale, perché si trovino finalmente rimedi».

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