Serrato confronto ieri, richiesto dalle organizzazioni sindacali non firmatarie del contratto, alla presenza del Dott. Sammartano, Capo di Gabinetto del Presidente Schifani. Oggetto del confronto il rinnovo del contratto e inoltre, si è posta l’attenzione sul tema della mancata indizione delle elezioni per eleggere la rappresentanza RSU, da sempre ostacolata dai sindacati firmatari, per poi approdare alle problematiche inerenti le procedure che impediscono l’erogazione dell’anticipazione del Tfr e il riscatto dei periodi contributivi pregressi al fine di garantire una condizione pensionistica più dignitosa ai lavoratori.
Per ciò che riguarda la trasposizione delle declaratorie nel nuovo contratto, che penalizza fortemente i diritti di tutti i dipendenti, ma soprattutto le aspettative delle categorie A e B, abbiamo esplicitato la richiesta di procedere alla corretta allocazione del personale di categoria B nella II area del nuovo contratto, in linea con quanto avvenuto nelle funzioni centrali e con quanto già prospettato dall’Aran regionale nel parere espresso nel 2014 per il transito del personale dell’Esa. Tale operazione inoltre, non comporterebbe costi contrattuali aggiuntivi e consentirebbe, nelle previste progressioni verticali, ad un numero maggiore di personale di categoria A, di accedere alla seconda area.
Il dibattito ha sottolineato la necessità di determinare giuste e indifferibili condizioni per attivare, il più velocemente possibile, le procedure di progressione per chi proviene dalla categoria A, anche riservando alle stesse la percentuale maggiore delle risorse che si renderanno disponibili con la quota dello 0,55% oltre che con quelle ordinarie, mettendo in campo tutti gli sforzi necessari a risolvere questo anacronistico problema. E’ stato sottolineato con forza come il demansionamento e la mancata valorizzazione del personale che si sta attuando, in danno alle predette categorie, attraverso il rinnovo contrattuale, determinerebbe un evidente arretramento, in termini di efficienza. E’ stato rappresentato come il futuro della pubblica amministrazione in Sicilia, in assenza delle giuste risposte alle nostre rivendicazioni, è destinato a vivere una condizione di elevata e permanente conflittualità all’interno degli uffici e nelle aule giudiziarie. Il Capo di Gabinetto ha dimostrato interesse e comprensione per quanto e’ stato rappresentato, pur sostenendo che la tempistica per la riapertura della parte normativa del contratto non consente un intervento come quello richiesto, fatta salva l’approvazione del rendiconto 2023 entro metà novembre, condizione che, a suo dire, garantirebbe al governo regionale di mantenere fede all’impegno assunto di liquidare gli arretrati, spettanti per legge, a tutti i dipendenti entro l’anno.
Se questa tempistica non dovesse essere rispettata, si aprirebbero scenari che consentirebbero nuove riflessioni. Il Dott. Sammartano si è comunque impegnato ad approfondire le nostre rivendicazioni con gli uffici interessati e a dare riscontro degli esiti. Le OO.SS. hanno ribadito l’importanza di una pubblica amministrazione efficace ed efficiente, capace di interpretare le sfide future. Per questo si rende necessario un intervento coraggioso della politica e del Presidente della Regione per correggere le illegittimità rappresentate, seppure in “zona Cesarini”. In assenza di tutto ciò, si attuerebbe una vergognosa e incomprensibile ingiustizia che lederebbe la dignità di migliaia di lavoratori.
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