La ricerca, coordinata dal Distretto Tecnologico Sicilia Micro e Nano Sistemi ha consentito lo sviluppo di sistemi innovativi per la diagnosi, la terapia e dispositivi medici impiantabili per le patologie dell’osso.
Catania, 30 novembre 2023 –Trattamenti rigenerativi delle alterazioni patologiche dell’osso e sviluppo di dimostratori tecnologici avanzati basati su micro e nano sistemi. È l’obiettivo di BONE++, il progetto di ricerca presentato questa mattina all’Università di Catania e coordinato dal Distretto Tecnologico Sicilia Micro e Nano Sistemi.
La ricerca, avviata nel 2020, si inserisce all’area di specializzazione “Salute” del Bando PON, coerentemente con il “Programma Nazionale della Ricerca” PNR 2015-2020” e con la Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente (“SNSI”).
Le attività scientifiche sono state coordinate sotto l’egida scientifica della professoressa Sabrina Conoci dell’Università degli Studi di Messina, e hanno visto la partecipazione di decine di ricercatori tra professori e ricercatori dei Dipartimenti universitari degli atenei di Bologna, Catania, Firenze, Genova, Messina, Palermo, Perugia e Roma, assieme a un partenariato di 4 aziende.
I risultati finali sono stati presentati questa mattina dalla Professoressa Sabrina Conoci e da tutti gli attori coinvolti nelle attività di progetto che hanno sviluppato dei dimostratori tecnologici avanzati basati su micro e nano sistemi.
Tra le attività svolte, quelle di identificare nuovi marcatori molecolari precoci per le malattie ossee, integratori per i trattamenti terapeutici mirati, nonché sviluppare nuovi materiali a base di idrossiapatite (HA) – il materiale ceramico più utilizzato poiché imita la composizione minerale dell’osso nei vertebrati – e Titanio – il metallo più utilizzato per gli impianti di protesi d’osso – con proprietà meccaniche, di biocompatibilità e antibattericità innovative.
“Certamente gli avanzamenti tecnologici ottenuti da BONE++ basati sulle micro e nanotecnologie possono offrire nuove frontiere per la diagnosi e il trattamento delle malattie dell’osso e osteo-articolari”, ha affermato la Professoressa Sabrina Conoci, responsabile scientifico del progetto alla fine delle presentazioni.
Le attività svolte dai ricercatori hanno permesso di ottenere degli importanti avanzamenti tecnologici per diagnosi, terapia e rigenerazione ossea con studi in vitro e in vivo.
La ricerca si è svolta poi attorno a 4 tematiche principali relative alle patologie dell’osso e osteo-articolari, tra cui:
- DIAGNOSI MOLECOLARE E PREDITTIVITA’ GENETICA: sono stati sviluppati kit genetici prototipali per la predittività (cioè la probabilità che un soggetto positivo ad un test di screening sia effettivamente malato), all’insorgenza di Osteoporosi e la diagnosi d’osteogenesi imperfecta.
- TERAPIA: grazie all’utilizzo di micro e nanotecnologie sono state sviluppate nuove bioformulazioni innovative contenenti N-aciletilenamine (NAE) in grado di favorire la risoluzione dei processi infiammatori e neuroinfiammatori, motori del dolore persistente associato alle patologie osteoarticolari.
- RIGENERAZIONE OSTEO CONDRIALE: sono stati messi a punto innovativi micro e nano sistemi prototipali di scaffold 3D a base di idrossiapatite e hydrogel, opportunamente bioattivati per il rilascio in situ di stimoli chimici e biochimici per promuovere la rigenerazione del tessuto osseo e cartilagineo nei diversi stadi di sviluppo della patologia.
- IMPIANTI OSSEI: in questo ambito sono stati realizzati prototipi di protesi femorale innovativi combinando l’avanzata tecnologia EBM (E-Beam Manufacturing) con micro e nanotecnologie di bioattivazione superficiale che consentiranno il miglioramento dell’interazione osso-protesi e la riduzione dell’incidenza delle infezioni.
“Le malattie dell’osso e osteo-articolari hanno un peso notevole sullo stato di salute della popolazione: si stima infatti che, in termini di impatto sulla salute globale, siano seconde solo alle patologie mentali e ai disturbi del comportamento. Una diagnosi precoce di queste patologie, insieme ad un trattamento adeguato, possono comportare una riduzione della disabilità e un miglioramento della prognosi e dell’aspettativa di vita, con un conseguente abbattimento anche dei costi indiretti: la disabilità e i costi economici e sociali di gestione delle malattie muscolo-scheletriche, sono infatti direttamente proporzionali al loro stadio di progressione”. Lo ha detto Filippo D’Arpa, amministratore delegato del Distretto Tecnologico Sicilia Micro e Nano Sistemi. “Inoltre, nel caso di impianto di un dispositivo protesico, si assiste, nella quasi totalità dei casi, al miglioramento della qualità della vita dei pazienti in quanto viene ripristinata la funzionalità articolare e abolita la sintomatologia dolorosa.”
In allegato una foto dell’evento conclusivo.
Luogo: Univeristà degli Studi di Catania, PALERMO, PALERMO, SICILIA
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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