Domani, venerdì 17 novembre, è prevista la riunione della conferenza provinciale, che vedrà la partecipazione degli otto sindaci incaricati (dei comuni di Siracusa, Melilli, Avola, Augusta, Floridia, Noto, Lentini e Sortino) di elaborare la proposta per il dimensionamento scolastico nella provincia di Siracusa.
L’incontro avrà luogo nella sede del Libero Consorzio comunale in via Roma, dove sarà redatto il verbale ufficiale. Successivamente, tale documento sarà trasmesso a Palermo, rivolto all’assessorato regionale all’Istruzione, seguendo il consueto iter procedurale.
Sul tema del dimensionamento è intervenuto più volte il movimento “Civico 4” che, tramite il leader Michele Mangiafico, lancia un appello all’Amministrazione comunale di Siracusa: “si fermi finché è in tempo e ridiscuta con le “vittime” del folle disegno che porterà all’incontro e che nasce, anche, da un atto di indirizzo votato a maggioranza e sostenuto da ventuno consiglieri comunali. Il disegno che si legge nell’atto di indirizzo sembra ordito come una collezione autunno/inverno di tre abiti ricamati su misura da mettere addosso a qualcuno piuttosto che un progetto di dimensionamento scolastico della città di Siracusa, frutto di una analisi equilibrata e ragionata dei plessi e che assecondi gli stessi principi per le stesse problematiche”.
A non convincere il movimento è il “principio di “territorialità” viene avanzata la proposta bislacca di dar vita ad un “monstrum” scolastico, un istituto da 1400 alunni, frutto della “fusione” tra i comprensivi “Chindemi” e “Wojtyla”, quest’ultimo ampiamente all’interno dei parametri oggi necessari per restare autonomo e senza alcuna necessità di essere chiamato in causa in un processo di dimensionamento. L’istituto comprensivo “Karol Wojtyla”, oltre al danno, subisce anche la beffa di una ipotesi di “fusione” piuttosto che di “accorpamento”, distinzione giuridica che presta il fianco ad oscuri disegni che comprenderemo meglio con l’assegnazione delle dirigenze, probabilmente. La “fusione” comporterà la perdita di entrambi i codici meccanografici”.
Mentre nei quartieri Akradina e Grottasanta si utilizza il principio di “territorialità” “a Belvedere ed Epipoli si utilizza il principio di “opportunità” perché il plesso Collodi di via Asbesta, invece di andare naturalmente con una scuola tra le più vicine (Archia, Giaracà tra tutte, peraltro in condominio nello stesso plesso), viene assegnato all’istituto “Brancati”, probabilmente in vista dello “scippo” che il “Brancati” potrebbe subire dei due plessi di Città Giardino, che sempre contro il principio di “territorialità” potrebbero andare al primo istituto comprensivo di Melilli, lontano circa 20 chilometri”, spiega Mangiafico.
Altra questione che non convince “Civico 4” è la soppressione dell’istituto comprensivo “Martoglio”, “che avrebbe potuto esercitare un ruolo di presidio di “frontiera” se fosse stato unito all’istituto comprensivo “Chindemi”, con cui condivide la presenza su un importante e delicata area del territorio cittadino e sempre assecondando un principio di “territorialità””.
Mangiafico ha annunciato la decisione di sostenere la petizione dell’Istituto Comprensivo “Karol Wojtyla” per preservare l’autonomia scolastica. Si prevede di redigere un esposto dopo aver ottenuto il verbale della conferenza prevista per il giorno successivo. L’obiettivo dell’esposto sarà coinvolgere inizialmente la Regione Siciliana, che rappresenta l’ultima fase del processo amministrativo.
Successivamente, seguendo l’approccio adottato l’anno precedente, verranno intraprese azioni legali e verranno coinvolte le principali trasmissioni di approfondimento e denuncia. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sulle preoccupazioni espresse e chiedere l’applicazione coerente dei principi nel trattare problematiche simili. Tale approccio è basato su un impegno per l’equità e la razionalità, mirando a ripristinare fiducia e credibilità nelle istituzioni per cittadini, famiglie, insegnanti ed elettori nel loro complesso.
Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.
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