In occasione dell’assassinio di Baldassarre Nastasi avvenuto il 4 giugno del 1979 a Partanna in provincia di Trapani, segnaliamo l’elaborato, inserito nel progetto “#inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità”, della studentessa Dalila Anania, classe III sez. C del Liceo scientifico “Filolao” di Crotone.

“Baldassarre Nastasi è sempre stato un uomo che ha dato importanza al proprio lavoro. Fu un valoroso e abile brigadiere dei carabinieri, che il 04/06/1979 si trovò di fronte ad una rapina che lo portò alla morte. Fu mandato nella provincia di Agrigento, a Montevago, e si trovò a dover affrontare durante il suo servizio dei violenti rapinatori che avevano svaligiato una banca nel centro della città. Durante l’operazione non era solo, ad accompagnarlo c’era anche un suo caro compagno di lavoro, Lorenzo Brunetti, di 26 anni, originario di Foggia, con cui aveva un buon rapporto. Entrambi purtroppo non fecero più ritorno a casa. Nonostante fosse stato ferito con numerosi colpi di pistola da uno dei criminali, riuscì ad afferrare la sua arma in dotazione e colpire casualmente i due fuggitivi. Non ebbe una buona mira, dovuta dal dolore delle ferite, lasciando così i colpevoli fuggire. Benché i soccorsi fossero tempestivi, i due cari amici erano ormai senza vita. Nastasi ha lasciato un’immensa tristezza e un gran vuoto nelle vite dei familiari e dei colleghi che lo hanno sempre conosciuto come una persona solare e dedita al proprio lavoro, un carabiniere che ha sempre messo al primo posto il bene della comunità. Sebbene sia morto a soli 40 anni, è stato d’esempio per molti giovani che hanno deciso di intraprendere la strada delle forze dell’ordine, perché con la sua vita ha testimoniato che è necessario lottare fino alla fine per avere “giustizia”.”

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ricorda con commozione l’eroica azione compiuta dai due carabinieri nel tentativo di catturare e assicurare alla giustizia i criminali responsabili di una rapina. Il coraggio di indossare una divisa richiede dedizione e alto senso dello Stato; meriterebbero uno stipendio più alto tutti coloro che sono al servizio dei cittadini e li proteggono, spesso sacrificando la propria vita. Si lotta ogni giorno contro tante difficoltà, considerando che tanti uomini delle forze dell’ordine hanno famiglie e figli. Siamo vicini ai familiari delle vittime e a chi sceglie con serietà una professione così nobile.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani rileva come il progetto “#inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità” stia diffondendo tra le giovani generazioni volti, storie, episodi veramente straordinari per la loro valenza educativa.

La vicenda di Baldassarre, come tutte le altre, ci ricorda che, condividendo e alimentando gli stessi ideali si può incidere profondamente sulla propria realtà.

Prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

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