La povertà non è una colpa e men che meno un crimine.
Le persone povere, o impoverite, non possono essere tenute ai margini di una società le cui fondamenta sono sempre più precarie.
Nessuno può considerarsi al riparo da un improvviso impoverimento, e anche chi fino a un po’ di tempo fa conduceva una vita tranquilla ora non riesce a far fronte alle spese più basilari, rinunciano a svago,  cure mediche, fino ad arrivare a riscaldamento e cibo. Le giovani generazioni sono al palo, costrette a scegliere tra una vita di precarietà o emigrare.

Cosa succederà all’indomani dell’abolizione del reddito di cittadinanza e la sua sostituzione con misure alternative?

Quale sarà l’impatto di questo cambiamento su una città come Palermo, con penuria atavica di lavoro e di alloggi?

Il welfare che lo Stato non sarà in grado di garantire verrà garantito dalle organizzazioni criminali come già avvenuto in passato e come purtroppo avviene quotidianamente?

E la risposta delle istituzioni sarà ancora una volta una risposta prevalentemente securitaria e repressiva? O si stanno predisponendo azioni e misure volte ad affrontare al meglio l’ondata di persone senza lavoro, senza reddito e senza casa che da un momento all’altro avranno bisogno di supporto?

Quali politiche mettere in campo per contrastare le scelte scellerate?

Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista invitano tutte e tutti  coloro che ogni giorno lavorano per far fronte ai problemi reali delle persone a discutere di tutto questo giovedì 29 giugno, dalle ore 18, al circolo ARCI EPYC di via Pignatelli Aragona n. 40, Palermo

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