Un non vedente siciliano chiede al ministro dell’istruzione di revocare il trasferimento della moglie insegnante al Nord che procura problemi alla sua quotidianità. “Chiedo al ministro dell’Istruzione di trovare una soluzione alternativa che possa fare ricongiungere ai suoi cari una persona sfortunata come me, che per troppo poco tempo ha gustato il calore di una famiglia normale, idea subito infranta da una burocrazia di servizio lontana certamente dalle persone con disabilità”.
E’ l’appello al ministro dell’Istruzione di Salvatore Bonferrato, fisioterapista 40enne di Regalbuto (Enna), totalmente cieco da 23 anni per una gravissima forma di glaucoma, che è stato costretto a tornare a vivere con i genitori ottantenni perché la moglie, insegnante di scuola primaria statale titolare di cattedra nella provincia di Brescia, è stata assegnata ad una scuola di quella zona del Nord Italia.
“Dopo il matrimonio, per il nuovo anno scolastico di servizio di mia moglie – dice – abbiamo chiesto l’assegnazione provvisoria interprovinciale nella provincia di Enna ritenendo che la mia condizione di non vedente con Legge 104/92 ci permettesse comunque di avere una vita familiare quasi normale”.
“Purtroppo – aggiunge Salvatore – le operazioni di assegnazione provvisoria presso l’Ufficio Scolastico Provinciale di Enna da luglio si sono protratte fino ad ottobre e solo adesso è emerso che mia moglie non ha ottenuto l’assegnazione provvisoria nonostante la precedenza per l’assistenza al coniuge non vedente. Mi ero sposato per avere una vita quanto più possibile normale. Progettavamo anche figli. Ora sono stato costretto a ritornare a casa dei miei genitori, accudito da mia madre ottantenne”.
Salvatore si è rivolto anche al dirigente dell’ufficio scolastico di Enna e Caltanissetta. “Memore delle notizie che giungono da Agrigento, dove il dirigente dell’ufficio scolastico, dopo avere richiesto all’Inps le opportune verifiche dei soggetti che avevano ottenuto il trasferimento in base alla Legge 104 personale, li ha revocati per insussistenza della disabilità – aggiunge Salvatore – ho chiesto all’Ufficio Scolastico di Caltanissetta – Enna di disporre le opportune verifiche tramite le Commissioni mediche e che tutto sia stato regolare nel rispetto della legge, una legge uguale per tutti ma solidale con gravi situazioni come la mia”.
“Siamo sconcertati dalla vicenda di un nostro socio, cieco e costretto a tornare a vivere a casa degli anziani genitori perche la moglie, insegnante di scuola primaria statale titolare nella provincia di Brescia, è stata assegnata ad una scuola di quella zona del Nord Italia. Ci rivolgeremo al presidente regionale e nazionale dell’Unione Ciechi. Non chiediamo privilegi ma l’applicazione della legge”. Lo afferma il presidente della Unione Ciechi di Enna Santino Di Gregorio.
Commenta con Facebook