Hanno scelto il 28 aprile i ristoratori di tutta Italia  per il flash mob “Risorgiamo Italia” che avrà luogo alle 21.

Si tratta di una importante presa di posizione, in seguito all’emergenza sanitaria globale,  da parte del mondo della ristorazione italiana che intende puntare i riflettori sul fatto che  “le probabili misure da prendere per l’eventuale riapertura di ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, discoteche e lidi balneari sono insostenibili per la gestione ordinaria di un locale e insopportabili economicamente”.

Così dopo aver acceso le insegne dei propri   locali  “per l’ultima volta” martedì  28 aprile alle 21,  consegneranno le chiavi la mattina seguente  al proprio Comune nella persona del  primo  cittadino  di ciascuna città.  La manifestazione è organizzata dal settore Horeca e dei Locali di Pubblico Spettacolo  unito per la prima volta nella federazione nazionale di imprenditori della ristorazione Mio, Movimento imprese ospitalità, con circa 75 mila imprese.

“Sebbene sia forte la voglia di tornare al proprio lavoro, secondo le sigle, oggi non ci sono i presupposti economici per poterlo fare. Ci hanno chiesto di aprire con gli stessi costi, se non più di prima dell’emergenza epidemiologica, con una previsione di incassi nella migliore delle ipotesi pari al 30% sull’anno precedente”, denunciano le associazioni, “in un locale si va per vivere anche un’esperienza di convivialità che, con le misure previste dal governo, andranno perse del tutto”. Un mondo che non cerca assistenzialismo, precisa, quanto piuttosto che le misure previste per l’eventuale riapertura di maggio siamo collegate a tutele economiche come cassa integrazione fino a dicembre 2020 e moratoria su affitti e utenze. “Altrimenti”, concludono gli imprenditori, “ci costringeranno a licenziare se non a chiudere del tutto, le nostre attività”.

“Abbiamo deciso di partecipare all’iniziativa #RisorgiamoItalia per mettere in luce le problematiche del nostro settore. Abbiamo molta voglia di ricominciare a lavorare, di tornare ad accogliere i nostri clienti, ma se questo vuol dire dover cambiare tipologia di servizio non ci stiamo. Il nostro slogan principale è “comfort food”, ovvero offrire un servizio che dia delle sensazioni positive a 360 gradi. Oltre al cibo cerchiamo di dare  emozioni  e sensazioni che con le restrizioni sarà difficile ricreare. Anche introdurre dei limiti temporali all’esperienza gastronomica appare una forzatura che scoraggerebbe anche noi al posto dei clienti. Chiediamo, dunque, delle regolamentazioni serie e, soprattutto, chiare che ci permettano di lavorare in sicurezza secondo i  nostri standard per offrire, come sempre, il massimo alla nostra clientela. Per riuscirci siamo disposti ad attendere per consentire uno studio più approfondito e attento al settore della ristorazione e a quello turistico più in generale” ci hanno detto Filippo Ventimiglia e Gabriele Amato, i  patròn del ristorante Quattro Venti Comfort Food di Palermo. 
Anche Nello Occhipinti, chef patròn del ristorante Verdechiaro di Palermo, chiuso da settembre dello scorso anno in seguito all’incendio causato dall’esplosione di una bombola che si stava preparando a riaprire, aderirà insieme ai colleghi ,attualmente circa un centinaio il cui numero è  in continuo aumento, al flash mob del 28 aprile. “Abbiamo deciso di aderire per dare un segnale pacifico del nostro dissenso alle condizioni di riapertura previste dal governo che comporterebbero, inevitabilmente, la svalutazione della qualità e della professionalità dei servizi offerti.  Siamo pronti ad  accettare tutte le norme igienico-sanitarie necessarie per la tutela della salute nostra e della clientela  ma non possiamo sostenere i costi delle riaperture rischiando che i nostri locali restino deserti. Dopo avere atteso tanto, preferiamo aspettare ancora un po’ pur di ritornare ad offrire gli standard qualitativi e professionali ai quali abbiamo abituato i nostri  clienti  e grazie  ai quali abbiamo ricevuto tanta solidarietà in tutti i momenti difficili che abbiamo attraversato”.