Tempi duri per  i “grigliatori” seriali.
Per tutti coloro i quali  (e non sono certo pochi!) non esiste Pasquetta senza la classica scampagnata fuoriporta in occasione della quale si è soliti “grigliare tutto il grigliabile”, sarà , certamente, un duro colpo dover rinunciare a trasformarsi per un giorno negli “Highlander del barbecue”, quelli  che, cioè, fino all’ultimo tizzone ardente non abbandonano il campo e non sono soddisfatti se non  tornano a casa con gli abiti intrisi di fumo della carbonella.

In Sicilia, poi, più che altrove, il cosiddetto “schiticchio” ovvero il pranzo all’aperto con la consueta “arrustuta”,  è un vero e proprio rito,  di cui i siciliani sono grandi esperti, che, da aprile in poi ,  si  inaugura proprio il lunedì di Pasquetta e che  diviene la modalità più usuale per trascorrere il tempo in compagnia fino al periodo estivo. E’ ben nota, infatti, l’abilità degli italiani, e soprattutto dei meridionali, una volta sguainato il proprio “spiedo” di arrostire qualunque cosa sia “arrostibile” in ogni luogo che si presti all’uopo.

Le braci incadescenti dei barbecue in questo giorno, dapprima tirate a lucido come cavalli in vista di una gara, e poi brunite poiché lambite dalle fiamme, fanno bella mostra di sé. E’ consuetudine, infatti, che in questo giorno venga grigliata ogni sorta di carne, dalla salsiccia, agli spiedini, passando per gli immancabili “mangiaebevi” e “stigghiola”, preparati con le interiora, per gli stomaci più forti.

In realtà, sebbene la carne sia l’ingrediente “più gettonato”, e solo  apparentemente insostituibile, da arrostire sulle braci, non c’è limite al cibo al quale, se adeguatamente forniti di un’apposita  griglia sotto la quale arda una scoppiettante carbonella, si possa conferire quell’inconfondibile gusto affumicato. Verdure, uova, persino frutta,  sono tutti cibi indicati per essere arrostiti sulla brace senza i quali il giorno di Pasquetta non sarebbe lo stesso.

Memorabili sono, infatti le patate che si lasciano cuocere sotto la cenere con la buccia o i carciofi che si cominciano a grigliare dopo pranzo per essere pronti da gustare al tramonto, come aperitivo insolito che chiude la soddisfacente giornata vissuta all’aria aperta in piacevole compagnia.

Sebbene quest’anno non sia possibile a causa dell’emergenza sanitaria globale organizzare la consueta e immancabile scampagnata di Pasquetta, chi non ha la fortuna di avere un  giardino, può, ugualmente, grigliare  in balcone acquistando online alcune apposite griglie e osservando alcuni utili suggerimenti.

Prima di accendere la carbonella e iniziare a grigliare in balcone è ben sapere che l’argomento è trattato in vari punti a livello normativo. Quel che ne risulta è che  è possibile grigliare in balcone, a patto di non infastidire i vicini. Per questo motivo esistono appositi  grill portatili  che non fanno  fumo molesto.
Inoltre sarà bene evitare di arrostire ingredienti la cui combustione crei fumo in eccesso, meglio preparazioni “asciutte” come involtini (classici  o di  verdure) che sotto forma di “fette”che, normalmente, rilasciano liquidi e aumentano la nube di fumo. Se poi, ci troviamo in un balcone di un condominio in cui altri ( se non tutti) hanno avuto la nostra stessa idea è bene fare dei “turni” in modo da non arrostire tutti contemporaneamente.
Cerchiamo, inoltre, di mettere sulla griglia pochi “pezzi” per volta in modo che cuociano prima ed in maniera più omogenea. Via libera, infine, alle immancabili patate da mettere sotto la cenere e ai carciofi di cui aspettare pazientemente la cottura, dopo averli irrorati per bene, come da tradizione,  con il “salmoriglio”, gustoso intingolo a base di olio, limone, sale e origano, senza dimenticare di riservare il posto d’onore al pane caldo con un bel giro d’olio extravergine d’oliva su cui potrete spalmare un’ottima crema di sfincione.
Se riusciremo a fare tutte queste cose (o alcune ) la nostra giornata passerà velocemente e, in attesa di poter tornare al più presto all’aria aperta, saremo orgogliosi di aver detto anche a Pasquetta #iorestoacasa.

 

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