Il Cga la sentenza 282/2016 ha accolto il ricorso contro l’ordinanza di acquisizione gratuita al patrimonio del Comune di Tusa, con relativa immissione in possesso, del Villaggio Turistico “Lo Scoglio”.

Il villaggio è assistito dagli avvocati Giuseppe Ribaudo e Francesco Carità. Il 10 aprile del 1986 era stata presentata un’istanza di concessione edilizia in sanatoria dal proprietario del Villaggio turistico.

Il Comune di Tusa, dieci anni più tardi, senza mai pronunciarsi sull’istanza, ordinava la demolizione delle opere eseguite in assenza di concessione.

Dopo un periodo interlocutorio tra la proprietà del villaggio e l’amministrazione comunale quest’ultime il 6 aprile del 2006, il Comune revocava tutti i provvedimenti favorevoli rilasciati e il 2013 dopo un primo provvedimento del Tar di Catania il Comune adottava l’ordinanza di acquisizione gratuita al patrimonio ed immissione in possesso per il mancato adempimento della pregressa ingiunzione di demolizione del 1996.

Questo provvedimento avrebbe avrebbe comportato la successiva demolizione da parte del Comune dell’intero Villaggio situato a Castel di Tusa.

In appello il Cga ha salvato dalla demolizione la struttura turistica, stabilendo “che non si può non dare rilievo al lungo lasso di tempo – si legge nella sentenza – intercorso tra l’ordinanza di demolizione (rimasta ineseguita) e il provvedimento impugnato, oltre che al protrarsi di una relazione “dialogante” tra il ricorrente e l’Amministrazione”.

“Tutti i motivi dedotti nell’interesse del Villaggio Turistico Lo scoglio – dicono gli avvocato Ribaudo e Carità – sono stati accolti. Si tratta di una sentenza importante che fissa un principio fondamentale secondo cui i comuni non possono adottare ordinanza di acquisizione a distante di anni dalla precedente ordinanza di demolizione”.