Pd, 5 stelle e ambientalisti ma anche la Cgil e una serie di associazioni nate appositamente. Quella di ieri a Messina è stata la giornata del “No al Ponte sullo Stretto”. Il fronte contrario all’infrastruttura ha ripreso vigore dopo il doppio pronunciamento della Corte dei Conti che ha bloccato l’opera. C’era la segretaria nazionale del Pd ma anche Angelo Bonelli, la senatrice M5S Barbara Floridia e il dirigente Cgil Luigi Giove.

Elly Schlein sbarca in Sicilia

Anche il segretario nazionale del Pd è sbarcata a Messina per la manifestazione No Ponte. Accompagnata dal segretario regionale del partito Anthony Barbagallo, la Schlein è intervenuta dal palco della manifestazione per esprimere i propri motivi politici al no.

I motivi degli ambientalisti

In prima fila per far valere le ragioni degli ambientalisti, invece, c’era il Wwf: “Oggi tutti i dati ci dicono che il Ponte sullo Stretto è insostenibile. Dall’ambiente devastato in uno dei luoghi più importanti per la biodiversità europea ai costi per lo Stato, quindi per i cittadini, già esorbitanti e destinati ad aumentare. Oggi quest’opera ha costi certi e sottostimati mentre i suoi presunti vantaggi sono virtuali e calcolati in maniera discutibile” dicono le donne e gli uomini del fronte del No.

“Facciamo un appello di responsabilità a Meloni e il suo governo. Il Governo Monti fermò l’opera nel 2013. All’epoca il nostro Paese aveva un debito pubblico di 2067 miliardi e il progetto prevedeva il contributo dei privati. Oggi il debito pubblico sfiora i 3mila miliardi e questo governo vuole realizzare l’opera con solo soldi pubblici, quindi dei cittadini. Un gesto pericoloso per il futuro non solo ambientale, ma anche economico del nostro Paese” dice Gaetano Benedetto, presidente del Centro Studi WWF Italia intervenendo dal Corteo nazionale NO Ponte a Messina.

L’evento è stato promosso da oltre 80 associazioni, comitati, organizzazioni sindacali. “Le azioni intraprese finora dal governo per prevedere i danni dell’opera sono più che parziali. Le analisi ambientali sono da approfondire perché prescritte di durata almeno annuale dalla commissione VIA. I test strutturali e sismici sono ancora da farsi. Che le motivazioni e le analisi del governo siano carenti è dimostrato anche dal parere negativo della Corte dei conti. La Corte ha bocciato l’applicazione della normativa ambientale e appalti. Il buon senso ha già bocciato da tempo il progetto del Ponte sullo Stretto. Ora è il momento che anche il governo si fermi”, ha concluso Benedetto.

Intanto proseguono i lavori preparatori alla costruzione

Ma il fronte del sì non arretra. Audizione ieri presso la commissione Ponte dello Stretto del Comune di Messina per il coordinatore del Tavolo tecnico del Mit per la Sicurezza della navigazione nello Stretto di Messina nella fase di realizzazione del collegamento stabile. Il coordinatore del Tavolo Rocco Finocchiaro è stato interpellato dai componenti della commissione presieduta da Giuseppe Trischitta su diversi aspetti concernenti le opere preparatorie al collegamento stabile tra i versanti siciliano e calabrese. “Ci siamo soffermati su tutte le fasi propedeutiche al progetto del Ponte – afferma Rocco Finocchiaro – in un clima di grande collaborazione istituzionale. Ringrazio il presidente Trischitta e tutti i componenti per l’opportunità datami e per il confronto fattivo. Abbiamo fatto il punto sull’allocazione dei primi pontili temporanei, che saranno posti in numero di due nella costa messinese, in località Ganzirri, e nella zona di Villafranca Tirrena. E sull’altro previsto nella costa calabrese. Vogliamo già dare un primo segnale alla Città di Messina – prosegue Finocchiaro – sul fatto che c’è la massima volontà di proseguire sul progetto del Ponte e la determinazione ad iniziare tutte quelle opere propedeutiche alla costruzione che, comunque, verranno realizzate a vantaggio della Città”.