l'annuncio del presidente dei senatori di italia viva

Ponte sullo Stretto, Faraone “Tra le priorità del Recovery Fund”

“Un altro importante passo in avanti per realizzare un collegamento con la Sicilia è stato fatto grazie a Italia Viva che nelle linee guida del Recovery Fund ha inserito la realizzazione di una infrastruttura veloce e stabile sullo stretto di Messina, con l’alta velocità fino a Palermo senza interruzioni, rimuovendo il vincolo delle opere che riescono a realizzarsi entro il 2026. Ora avanti con il progetto di un’opera che non è più rinviabile per lo sviluppo strategico non solo del mezzogiorno ma di tutto il Paese: il Ponte sullo stretto, lo ricordo, ha già un progetto definitivo ed esecutivo autorizzato ed è immediatamente cantierabile”: lo scrive in una nota il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone.

Quello del Ponte sullo Stretto è un argomento molto divisivo. Tanto che, il 26 settembre scorso, a Messina, è scesa in piazza la Rete ‘No Ponte’ per chiedere al Governo nazionale di impiegare le risorse del Recovery Fund destinate al Sud per servizi, infrastrutture utili ai cittadini e messa in sicurezza dei territori e delle città.

“La lista di opere trapelata nei giorni scorsi – hanno detto gli organizzatori della manifestazione – e le linee Guida del Governo ci fanno pensare che l’orientamento prevalente in questo momento sia spendere questi soldi per rafforzare ulteriormente le aree più ricche del Centro e del Nord-Italia. Il Meridione e le isole rischiano di restare fuori dal più imponente piano di investimenti pubblici dal dopoguerra a oggi“.

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Gli attivisti No Ponte sono tornati in piazza per imporre una diversa agenda politica, ed hanno dichiarato: “Al Sud spetta un terzo delle risorse, oltre al risarcimento per la marginalizzazione cui è stato sottoposto negli anni passati. Chiediamo che questi soldi vengano utilizzati per soddisfare i bisogni dei territori meridionali e migliorare le condizioni di vita degli abitanti, offrire un futuro migliore. Non possiamo consentire che ancora una volta vengano sprecate risorse per opere devastanti e inutili come il Ponte sullo Stretto o il Tunnel. Non possiamo consentire ulteriori speculazioni ai danni dei nostri territori”.

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