Come annunciato già la settimana scorsa, oggi in Sicilia, così come in molte altre parti d’Italia, i lavoratori di Enel Distribuzione hanno scioperato. Alla sede di smistamento di Messina, a Palermo e in molte altre parti dell’isola una massiccia protesta dei dipendenti ha cercato di scuotere i vertici dell’azienda, lanciando un grido d’allarme. Sono stati organizzati diversi presidi dove lavoratori e sindacati si sono mossi all’unisono.
La storia dietro la protesta
La motivazione dietro la contestazione è molto chiara ed espansa su diversi fronti: si segnala la criticità del modello organizzativo, il dimensionamento insufficiente degli organici, i carichi di lavoro eccessivi e la reperibilità operativa sempre in sofferenza, lo stato di manutenzione delle sedi di lavoro e, soprattutto, la volontà aziendale di modificare l’orario di lavoro a tutto il personale operativo. Una scelta quest’ultima, che andrebbe a sconvolgere la vita di diversi operai con a carico famiglie. Una scelta controcorrente a ciò che Enel aveva dimostrato ai suoi dipendenti, che si sentono traditi dai loro datori di lavoro. Una scelta illogica, che riduce la quantità di operativi e peggiora la vita dei lavoratori, con forti pressioni da parte dell’azienda che non fanno altro che alzare la tensione. Anche per questo la protesta di oggi, che ha registrato altissime adesioni, è l’ultima di un pacchetto di scioperi che lavoratori e sindacato hanno deciso di mettere in atto per far desistere dai suoi propositi e distribuzione. Protesta che, in assenza di risposte, sarà logicamente destinata a continuare.
Un’emergenza già programmata
A conferma della necessità di programmare una manutenzione preventiva e un massiccio piano di nuove assunzioni, Cgil Cisl e Uil ricordano il piano estate per la Sicilia pianificato per il 2025, che prevede l’invio di personale dalle regioni del centro nord in trasferta a supporto dell’Area Operativa Regionale Sicilia nei mesi di giugno, luglio e agosto, con mezzi al seguito e laboratori mobili per la ricerca guasto”. “Questo piano testimonia che il management aziendale è pienamente consapevole della carenza di organico ma preferisce scaricare il problema sui dipendenti, sovraccaricandoli di lavoro. Queste scelte hanno il sapore di un capriccio, che non tiene conto di una verità inoppugnabile ovvero che i manager passano, mentre i lavoratori restano, essendo il vero cuore pulsante dell’Enel”, dichiarano Gaetano Montagnino, segretario generale Flaei Cisl Sicilia, Francesco Lannino e Carlo Caruso, rispettivamente coordinatori della Filctem Cgil settore elettrico e della Uiltec Uil settore elettrico.
I sit-in a Messina e Palermo
La protesta ha visto coinvolto Messina in prima linea, sede del centro di smistamento generale di energia in tutta l’Isola, con via santa Cecilia tappezzata di bandiere e striscioni. Anche Palermo, in via Marchese di Villabianca, non è stata da meno. Il segno della protesta è la forte critica all’organizzazione centrale di e distribuzione, che tira la coperta da un lato lasciandone però scoperto un altro, non investendo su macchine e nuove assunzioni di personale tecnico e operativo. Una battaglia, questa tra lavoratori ed Enel, che andrà avanti per le lunghe visto anche l’ingente caldo dei prossimi mesi, che metterà a dura prova l’azienda. E senza una manovra decisa, questi scioperi nazionali e territoriali, specialmente in Sicilia, non possono fare altro che aumentare.
A Palermo si è svolto un presidio sotto la sede direzionale di via Marchese di Villabianca.
“Manifestiamo contro la riorganizzazione messa in campo dall’azienda. E’ una scelta dannosa, che sta penalizzando fortemente i lavoratori, costretti a turni massacranti perchè l’organico è ridotto e la realtà è che servono nuove assunzioni – dichiarano i segretari di Filctem Cgil Palermo, Flaei Cisl Palermo Trapani e Uiltec Uil Sicilia Palermo Calogero Guzzetta, Carlo Santodonato e Carlo Caruso – Chiediamo che l’azienda rifletta e riveda le sue decisioni. Riteniamo che questo genere di provvedimenti vadano presi insieme alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori e non contro. Continueremo a protestare fino a quando l’azienda non farà un passo indietro”.
Secondo i segretari di Filctem, Flaei e Uiltec i turni pomeridiano non porteranno nessun benefico alla qualità del servizio. “E’ una scelta non proficua per l’azienda che oltre a non essere condivisa dagli operai arrecherà un danno a tutta la cittadinanza- aggiungono Guzzetta, Santodonato e Caruso – Le interruzioni di energia elettrica si verificheranno da ora in poi anche nel pomeriggio e soprattutto nella stagione invernale, quando farà buio molto presto, case e uffici saranno costretti a stare al buio per ore. Senza contare il fatto che anche le imprese avranno difficoltà a eseguire lavori pomeridiani. Al momento il vero risultato di questa scelta, incomprensibile, è lo stravolgimento della vita dei lavoratori e della loro organizzazione familiare”.
Nei giorni scorsi si sono svolte le assemblee in tutte le sedi E Distribuzione di Palermo interessate al cambio di orario e Filctem, Flaei e Uiltec hanno raccolto la netta contrarietà di tutti i lavoratori alle modifiche imposte unilateralmente da Enel.
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