Anche la Sicilia coinvolta nel maxi sequestro di beni, assetti societari e rapporti finanziari riconducibili a due fratelli imprenditori attivi nel settore dell’edilizia e dell’intermediazione immobiliare. Il valore dell’operazione è pari a 45 milioni di euro. L’obiettivo è quello di indebolire la criminalità organizzata, colpendola nei suoi interessi economici. Ad emettere il provvedimento gli agenti del servizio centrale anticrimine e della divisione anticrimine della questura di Reggio Calabria. Le perquisizioni e i sequestri riguardano la provincia di Messina, per quanto riguarda la Sicilia, e poi le province di Reggio Calabria, Milano e Bari. Perquisizioni della polizia anche nello Stato della Florida, negli Stati Uniti. Gli inquirenti hanno effettuato un lavoro certosino sulle tracce degli interessi economici riuscendo a portare a compimenti un sequestro poderoso alla ‘ndrangheta.
“La direzione centrale anticrimine della polizia di Stato – afferma il direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina – sta attuando da anni una strategia finalizzata a colpire i patrimoni illeciti accumulati dalle mafie, utilizzando sia i sequestri penali che le misure di prevenzione patrimoniali. Dal 2019 sequestrati, su tutto il territorio nazionale, beni per oltre 650 milioni di euro alla sola ‘ndrangheta. Quest’ultima, colpita dall’operazione odierna, è l’organizzazione mafiosa più pericolosa, sia dal punto di vista militare che economico”.
Le attività portate avanti grazie alla sinergia operativa tra indagini tradizionali e accertamenti patrimoniali. “Il contrasto alle organizzazioni mafiose non si ferma all’apparato militare – aggiunge Messina -, e quindi alla repressione di reati come le estorsioni e il traffico di armi e stupefacenti. Ma colpisce le ricchezze accumulate grazie alle attività delittuose, funzionali alla sopravvivenza stessa delle organizzazioni criminali”.
Ulteriori dettagli sull’operazione di oggi saranno forniti durante una conferenza stampa, in programma alla questura di Reggio Calabria alle 11:30. Vi prenderanno parte il direttore centrale anticrimine, il questore Bruno Megale e il direttore del Servizio Centrale Anticrimine, Giuseppe Linares.