Sul palco dell’Ariston, a Sanremo, ha emozionato tutti con le note di “Following A Bird”, ma quando ti confronti direttamente con lui comprendi perché Ezio Bosso è così speciale. Venerdì 5 agosto sarà a Taormina per un evento unico organizzato dalla Show Biz in collaborazione con Taormina Arte e, siamo certi, come d’incanto la meraviglia che è il Teatro Antico diventerà qualcosa di più grazie alla magia delle sue composizioni.

Bosso, il tour ha fatto registrare nelle date primaverili il tutto esaurito. Concerti dall’atmosfera raccolta che danno vita a un dialogo musicale diretto tra il suono del suo pianoforte Gran Coda Steinway e gli spettatori.

Dopo un lungo tour arriverà anche in Sicilia per presentare il suo primo disco solista “The 12th Room”. Un titolo che lascia presagire un viaggio. Cosa ha scoperto in questa dozzina di stanze?

“Che sono infinite, che sono meravigliose, che le diamo per scontate come buffamente facciamo con le cose belle, che se ne scoprono sempre di nuove e che non basta mai…”

Tanti l’hanno vista per la prima volta sul palco dell’Ariston quest’inverno. Per lei è stata standing ovation, il pubblico non ha saputo trattenere l’emozione. Qual è il segreto per riuscire a conquistare chi ti ascolta?

“Non ne ho la più pallida idea, per me suonare per l’altro è un atto di responsabilità. Le persone mi danno il loro tempo e noi che mettiamo le mani abbiamo la responsabilità di dare tutto ciò che possiamo, di condividere, di studiare ogni singolo suono e nota e trascendere noi stessi”

La musica è certamente un linguaggio universale. Un’affermazione forse un po’ obsoleta ma certamente vera…cos’è la musica per Ezio Bosso?

“La musica forse ma non le musiche. E’ un affermazione sbagliata antropologicamente, ci sono popoli che non capiscono musiche di altri popoli ad esempio. Ed esistono popolazioni che non capiscono nessuna forma di musica. quello che per un europeo risulta un rumore per farle un esempio in alcune zone dell’Africa è un suono fondamentale per la musica. La musica per me è la mia vita, la mia terapia, la mia cura, la musica è libertà ed è uno spazio da condividere sempre…”

Lei ha composto e suonato numerose colonne sonore per il cinema, un lavoro complesso e di grande dedizione. Preferisce la solitudine del proprio universo creativo ed espressivo o l’adrenalina del palcoscenico?

“Veramente ne ho fatte pochine ( 6 contro le oltre 700 di -Morricone ad esempio ) preferisco stare in musica, non ho adrenalina da palcoscenico, ce l’ho ogni volta che conquisto lo sgabello per andare alla tastiera”

Cosa le piacerebbe che pensassero a fine concerto le persone che verranno ad ascoltarla nelle tappe del suo tour?

“Che venga loro voglia di andare a cercare ancora Bach, Chopin, Beethoven e tutti gli altri, e che siamo stati bene insieme. Ma mi lasci dire ancora una cosa”

Prego…

“Amo la Sicilia, come una terra a cui appartengo. Amo la sua luce, soffro per i suoi problemi, amo la sua gente, le sue architetture, i suoi sapori e in fondo il mio primo lavoro in un’ istituzione lirica è stato proprio per un festival lirico a Trapani a 17 anni. In più quest’anno diventerò orgogliosamente ufficialmente un po’ siciliano anche io! Il 7 agosto ma non svelo nulla…”

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