11 aprile Gemma Galgani. L’ 11 aprile si celebra in tutta la Chiesa cattolica la memoria liturgica di Santa Gemma Galgani (Capannori, 12 marzo 1878 – Lucca, 11 aprile 1903). E’ stata una mistica italiana, legata particolarmente all’ordine dei passionisti, al quale peraltro mai appartenne, ma alla cui spiritualità fu sempre conforme. Scomparsa a soli 25 anni, fu beatificata nel 1933 da Papa Pio XI e canonizzata da Papa Pio XII nel 1940. Viene canonizzata il 2 maggio 1940 da Pio XII che la definisce la “stella” del suo pontificato. Durante la sua vita, la santa era solita recitare le Tre Ave Maria in onore dell’Immacolata concezione, mettendo le mani sotto alle ginocchia. Il culto di Santa Gemma ha dato vita alla Congregazione Missionaria delle Sorelle di Santa Gemma, inserito nell’ordine passionista

11 aprile 1814 –  In quella data Napoleone riceve l’ordine di recarsi in esilio all’isola d’Elba. Dopo la disastrosa campagna di Russia, che segna la fine delle conquiste imperiali, Bonaparte viene costretto ad abdicare in favore del figlio. Si tratta di un breve intermezzo prima che venga restituito il trono a Luigi XVIII di Borbone. L’esilio all’Elba durerà meno di un anno. Il 26 febbraio 1815 Napoleone lascia segretamente l’isola, torna in Francia dove trascorrerà 100 giorni prima della sua disfatta definitiva a Waterloo.

11 aprile 1987 – In quel sabato muore suicida a Torino Primo Levi, autore de “La tregua” e di “Se questo e’ un uomo”. Nato a Torino nel 1919 da famiglia ebrea, ha difficoltà a terminare gli studi a causa dell’introduzione delle leggi razziali. Riesce comunque a laurearsi e nel 1943 entra in contatto con un gruppo di partigiani operante in Val d’Aosta. Nel dicembre dello stesso anno, viene arrestato dalla milizia fascista. Con altri 650 ebrei, viene deportato nel campo di concentramento di Auschwitz. Il suo romanzo “Se questo è un uomo” racconta le sue drammatiche esperienze nel lager nazista, e diventa un classico della letteratura mondiale. Primo Levi è tra i pochissimi a far ritorno dai campi di concentramento. Quale testimone di tante assurdità, sente il dovere di raccontare. Con “La tregua”, vince la prima edizione del Premio Campiello. Nel 1986 pubblica “I sommersi e i salvati”.

11 aprile 2006 – In quel giorno dopo 43 anni di latitanza viene arrestato il boss mafioso Bernardo Provenzano, la primula rossa di Cosa nostra. Ricercato dal 1963, viene sorpreso in una masseria a pochi chilometri da Corleone: in tasca ha alcuni «pizzini», i bigliettini di carta scritti a macchina e fatti pervenire alla famiglia e ai suoi luogotenenti per dirigere gli affari. Subito dopo l’arresto il boss ammette la propria identità agli agenti dei Servizi speciali e della Mobile di Palermo e si congratula con loro per la loro bravura nel portare a termine l’operazione.