Un’americana di 18 anni è finita in coma dopo un intervento chirurgico per aumentare il volume del seno e ora si trova in uno stato semi-vegetativo.
I genitori di Emmalyn Nguyen hanno intentato una causa contro il medico e l’infermiere che, secondo i legali, avrebbero somministrato l’anestesia alla giovane prima dell’intervento chirurgico, avvenuto l’1 agosto scorso in una struttura clinica di Denver.
Sotto accusa il dott. Geoffrey Kim e l’infermiere Rex Meeker che avrebbero lasciato la 18enne ‘inosservata’ per 15 minuti dopo l’anestesia. Una pratica che sarebbe contraria alle pratiche mediche, secondo i genitori.
Proprio in quel lasso di tempo qualcosa sarebbe andato storto e ora la ragazza vive in uno stato semi-cosciente permanente e ha subito lesioni cerebrali che richiedono cure 24 ore su 24, compresa un sonda per l’alimentazione.
L’avvocato della famiglia, David Woodruff, a NBC News ha raccontato che la 18enne «ha ancora una certa consapevolezza dell’ambiente che la circonda».
«Piange quando sente la voce della madre – ha aggiunto – risponde agli stimoli del dolore. Ma, per il resto, non riesce a comunicare. Non può nutrirsi autonomamente. Non può usare le braccia o le gambe».
Poi, sempre secondo Woodruff, ma in una dichiarazione rilasciata a People.com, la ragazza è andata in arresto cardiaco e ha smesso di respirare poco dopo l’anestesia prima dell’inizio dell’intervento. L’avvocato ha raccontato che il personale ospedaliero avrebbe eseguito la RCP (Rianimazione CardioPolmonare) su Nguyen due volte e ha aspettato cinque ore e mezza prima di chiamare il 911 (il numero delle emergenze negli USA). Ai genitori della ragazza, inoltre, non sarebbero state comunicate tempestivamente le condizioni della figlia.
Secondo l’avvocato non ci sarebbe alcuna possibilità che la ragazza (che ha risparmiato 6mila dollari, circa 5.400 euro, per sottoporsi all’intervento) possa tornare a una vita normale.
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