Sono quattro gli italiani rapiti lo scorso luglio in Libia nella zona di Mellitah, a 60 km di Tripoli. Fausto Piano e Salvatore Failla, sono stati uccisi ieri, a Sabrata. Gino Pollicardo e Filippo Calcagno sono stati liberati oggi, così come annunciato sulla pagina Facebook Sabratha Media Center.
Tutti e quattro lavoravano per la ‘Bonatti’, un’azienda di Parma impiegata nella costruzione di impianti petroliferi per conto di Eni.
In queste ore è stata la Farnesina a confermare la liberazione dei due ostaggi sopravvissuti.
Salvatore Failla, (ucciso in Libia) 47 anni, originario di Carlentini, in provincia di Siracusa, era sposato e padre di due ragazze di 22 e 12 anni, saldatore specializzato, spesso era costretto a lunghe trasferte all’estero per il suo lavoro. L’operaio che da diversi anni lavorava per la Bonatti; prima di recarsi in Libia era stato impegnato in un altro cantiere in Tunisia.
Filippo Calcagno, (liberato) 65 anni, è originario di Piazza Armerina, in provincia di Enna, dove risiede con la sua famiglia. E’ sposato e padre di due figlie. E’ il piu’ anziano dei quattro sequestrati in Libia, ha lavorato diversi anni all’estero prima con l’Eni poi con la Bonatti.
Fausto Piano (ucciso in Libia), 60 anni, è un meccanico, di Capoterra, paese in provincia di Cagliari. Nel suo paese, dove vivono i suoi genitori e la moglie, faceva sempre ritorno. Il sindaco di Capoterra due settimane dopo il sequestro aveva organizzato una fiaccolata per chiedere la sua liberazione.
Gino Pollicardo (liberato), 55 anni, è originario di Monterosso, provincia di La Spezia dove vive con la famiglia.
(nella foto Gino Pollicardo e Filippo Calcagno)
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