Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al termine della seconda giornata di lavoro degli Stati Generali a Villa Pamphilj, ha annunciato: «Vogliamo prevenire ed evitare la disoccupazione. Oggi portiamo in CDM un decreto che consentirà a imprese e lavoratori che hanno cumulato le 14 settimane di cassa integrazione di poterne cumulare subito altre 4».
Conte ha anche affermato che «vogliamo riformare gli ammortizzatori sociali e cassa integrazione: vogliamo riformare uno strumento che si è rivelato farraginoso». Il premier ha poi ricordato che «questo Governo ha fatto una scelta, sin dall’inizio dell’emergenza: a differenza di altri Governi, non voglio fare paragoni, è evidente che qui noi non lasciamo i lavoratori, non li abbandoniamo per strada, non consentiamo che siano licenziati».
Sullo stesso tema è intervenuta anche la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo che ha sottolineato come «questo dovrà portare comunque una riforma degli ammortizzatori sociali: va fatto nella misura che non sia più una politica passiva, ma più vicina alle politiche del lavoro e che tuteli tutti i lavoratori. Abbiamo messo uun primo tassello sulla formazione e sulle politiche attive del lavoro: investire nei giovani, nelle donne e nel loro inserimento, nella possibilità di essere donne imprenditrici. È giusto che si faccia un punto anche sullo smartworking, c’è il tema della famiglia, della disabilità e di tutte quelle persone che si occupano dei loro familiari, e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Tutti punti fondamentali e importanti per rilanciare il Paese, le nostre imprese i nostri lavoratori per fare in modo che questa emergenza sia un’occasione di rilancio».
Critico il commento di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, su Facebook: «Conte, invece di continuare a invitare l’opposizione ai suoi eventi in villa, legga gli emendamenti che abbiamo presentato in Parlamento, cosi dovrà esprimersi sul merito delle questioni invece di fare chiacchiere da salotto. Scoprirà, ad esempio, che la Cassa integrazione che a Villa Pamphilj dice di voler semplificare, il decreto Rilancio del suo Governo la complica ulteriormente reinserendo l’obbligo di contrattazione sindacale che il Parlamento ha tolto dal decreto Cura Italia anche grazie alle battaglie di Fratelli d’Italia. Non siamo interessati a partecipare allo show La Villa dei famosi, se Conte vuole cominciare a dialogare faccia togliere i vergognosi sprechi dal dl Rilancio e faccia approvare gli emendamenti seri che abbiamo presentato su richiesta di lavoratori, artigiani, commercianti e imprenditori».
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