È scomparso a Milano, all’età di 75 anni, il filosofo Giulio Giorello. È stato allievo di Ludovico Geymonat e il suo successore nella cattedra di Filosofia della Scienza all’Università Statale milanese.

Giorello era stato ricoverato per il coronavirus circa un mese fa al Policlinico da cui era stato dimesso da una decina di giorni ma ultimamente la sua situazione era peggiorata. Si era sposato appena tre giorni fa con la sua compagna Roberta Pelachin.

Su Twitter il premier Giuseppe Conte ha scritto: «È deceduto. Filosofo raffinato, epistemologo, grande appassionato delle questioni riguardanti il ‘metodo’ della scienza. Ha riflettuto intensamente anche su etica, politica, religione. L’Italia perde un grande pensatore, mai banale. Ci restano le sue dense pagine».

Andrea Marcucci, capogruppo del PD a Palazzo Madama, ha affermato: «Sono molto triste per la morte di #GiulioGiorello, mio antico maestro di cultura liberale, e grande filosofo. Un uomo curioso, arguto, originale che mancherà molto al mondo della cultura».

Infine, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha scritto su Facebook: «La morte del prof. Giulio Giorello è una perdita per tutti. Milanese di nascita, 75 anni, ha insegnato in diverse prestigiose Università italiane, recentemente docente di Filosofia della scienza presso l’Università degli Studi di Milano. Il suo pensiero sulla libertà e democrazia ha caratterizzato anche la mia formazione di politico». E ancora: «Ebbi modo di incontrarlo più volte, ricordo in particolare nel 2009 durante il festival ‘Storie di Scienza’ che si tenne a Varese, all’epoca ero sindaco. Mi confrontai da giurista con la sua definizione della democrazia, ossia di quel modello ‘sempre in conflitto fra diverse visioni del bene e dalla ricchezza di una coscienza che in tanto è libera in quanto è sempre capace di emanciparsi dalla presa di apparati coercitivi di diverso segno e natura’».