È di tre morti il bilancio delle vittime dell’attacco di un uomo (ricoverato in ospedale in gravi condizioni) contro un centro culturale curdo a Parigi.

Su Twitter, il presidente della repubblica francese, Emmanuel Macron, ha scritto: “I curdi di Francia sono stati oggetto di un efferato attacco nel cuore di Parigi. Un pensiero alle vittime, alle persone che stanno lottando per vivere, alle loro famiglie e ai loro cari. Riconoscimento alle nostre forze dell’ordine per il loro coraggio e la loro compostezza”.

Si è appreso che le tre vittime (una donna e due uomini) erano “tutti membri militanti del Consiglio democratico curdo (CDKF) di Francia”. Lo ha affermato BFM-TV, precisando che lo stesso CDKF parla di “attentato terroristico”. Per quanto concerne i feriti, sono tre, di cui uno in gravi condizioni.

La sparatoria è avvenuta stamattina a rue d’Enghien dove, dopo l’arrivo del ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, sono scoppiate le proteste. La folla è entrata in contatto con il cordone di sicurezza eretto intorno al rappresentante del Governo e la polizia ha dovuto lanciare lacrimogeni per placare i manifestanti che hanno lanciato oggetti contro gli agenti (almeno 11 i feriti) e bruciato cestini e un albero di Natale. I manifestanti accusano il governo di non avere garantito la protezione della comunità curda di Parigi.

L’autore dell’attacco si chiama William M., di nazionalità francese e ha 69 anni: un pensionato della SNCF, dove lavorava come autista. Sul movente non ci sono dichiarazioni ufficiali.

Il 69enne era sotto controllo giudiziario e non era autorizzato a detenere un’arma: era già noto per due tentati omicidi, uno nel 2016 e l’altro nel 2021 quando aveva attaccato un centro per migranti nel 12° arrondissement con una sciabola.