Gli Stati Uniti d’America sono scioccati dopo un attacco antisemita avvenuto a Monsey, cittadina a circa 50 chilometri da New York, alle 22 ora locale.

Un afroamericano ha preso di mira la casa di un rabbino dove, con un machete, ha cominciato a colpire i presenti che si trovavano lì per le celebrazioni di Hannukah. L’uomo che era scappato a bordo di un’auto la cui targa è stata subito identificata, è stato arrestato dalla polizia nell’area di Harlem.

Cinque feriti – tutti ebrei chassidisti – sono stati trasportati negli ospedali locali. Due sarebbero in gravi condizioni. Una delle vittime sarebbe stata pugnalata almeno sei volte.

Al momento dell’attacco, nella casa del rabbino c’erano un centinaio di persone. L’aggressore, dopo la fuga, ha cercato anche di entrare nella sinagoga adiacente ma chi si trovava dentro, per via delle urla provenienti dalla casa del rabbino, ha chiuso la porta.

Il sindaco di New York, Andrew Cuomo, alla CNN ha dichiarato in una nota: «Vorrei essere chiaro: l’antisemitismo e il bigottismo di qualsiasi tipo sono ripugnanti per i nostri valori di inclusione e diversità, tolleranza zero verso tali atti di odio».

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu ha affermato: «Israele condanna con fermezza tutte le azioni antisemite e il brutale assalto nella casa del rabbino a Monsey. […] Collaboreremo in qualsiasi modo con le autorità locali per contribuire a combattere questo fenomeno. […] Offriamo il nostro aiuto a tutte le nazioni del mondo».

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