Sabato 22 agosto un uomo di 46 anni, un pastore, ha appiccato un incendio in un bosco vicino al cimitero di Calabritto, in provincia di Avellino. È stato identificato grazie alle telecamere nella zona oggetto del rogo ed è quindi finito agli arresti domiciliari per le accuse di incendio boschivo doloso.

Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri forestali di Lioni che nei giorni scorsi avevano posizionato le telecamere che hanno permesso di ‘inchiodare’ il piromane. L’ordinanza è stata firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone. Gli accertamenti sono stati coordinati dal pm Teresa Venezia.

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L’articolo del codice penale di riferimento per sanzionare i piromani è il 423-bis, istituito dalla legge n.353/2000 che dice: «Chiunque cagioni un incendio su boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui, è punito con la reclusione da quattro a dieci anni. Se l’incendio di cui al primo comma è cagionato per colpa, la pena è della reclusione da uno a cinque anni. Le pene previste dal primo e dal secondo comma sono aumentate se dall’incendio deriva pericolo per edifici o danno su aree protette. Le pene previste dal primo e dal secondo comma sono aumentate della metà, se dall’incendio deriva un danno grave, esteso e persistente all’ambiente».

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