La Provincia di Padova ha deciso di vendere, al prezzo simbolico di un euro l’uno, i banchi a rotelle acquistati dallo Stato per le scuole durante la pandemia di Covid, rimasti in magazzino e mai utilizzati. Il Comune di Bagnoli di Sopra ha deciso, quindi, di accogliere l’offerta e ne ha acquistato n centinaio per attrezzare una sala riunioni, sfruttando così sedie praticamente nuove. Quattro anni fa erano costate circa 150 euro l’una.

Infatti, in un testo diffuso dallo stesso ente locale si legge: “La Provincia di Padova  non ha venduto i banchi a rotelle al Comune. Se l’ente Provincia volesse vendere questi o altri beni, dovrebbe alienarli mettendoli all’asta. Una procedura completamente diversa. Il prezzo simbolico di un euro per ciascun banco a rotelle è stato stabilito in ragione del fatto, appunto, che si tratta di un comodato d’uso per un periodo temporaneo, e non di una vendita”.

La delibera di giunta del Comune padovano “specifica chiaramente che si tratta di un comodato d’uso e non di una vendita”, e l’amministrazione “si impegna a utilizzare le sedute per le sole finalità istituzionali dell’Ente, restituendole a richiesta della Provincia nelle condizioni in cui sono state consegnate. In passato, la Provincia ha già concesso in comodato questi beni e altri similari ad altri Comuni che ne avevano fatto richiesta. Non è una novità”.

Infine, la Provincia ha precisato che “non ‘svende’ il proprio patrimonio. I beni in questione continueranno ad essere di proprietà della Provincia e potranno essere restituiti”.

Daniela Sbrollini (Italia Viva): “Simbolo del fallimento grillino”

“Una mesta fine per i famigerati banchi a rotelle: svenduti a 1 euro l’uno per allestire una sala riunioni. Un affare per il comune di Bagnoli, vicino a Padova, ma anche il simbolo plastico del fallimento e degli sprechi grillini”.

Così la senatrice di Italia Viva Daniela Sbrollini, vice presidente della commissione affari sociali del Senato.

“Basti pensare che, durante la pandemia, furono acquistati per 150 euro ciascuno, su iniziativa dell’allora ministra Azzolina del Movimento 5 stelle. Peccato che nessuna scuola li volle. Oggi li troviamo per lo più a prendere polvere e ingombrare magazzini di province e comuni. Il loro riutilizzo è quindi una buona notizia, e deve indurci a riflettere sul fatto che le emergenze, come il Covid, vanno affrontate con serietà e senza soluzioni propagandistiche. Anche per questo siamo soddisfatti dell’istituzione della commissione d’inchiesta sul Covid”.