Ogni edizione di Masterchef che si rispetti ha le sue storie e, in particolare, il concorrente che, più degli altri, attrae le simpatie dei social media, ormai unico e vero termometro del successo di uno show o di un personaggio.

In quella di quest’anno sta divertendo (ma anche emozionando) Luciano Di Marco, palermitano di 52 anni, geometra con la passione per la cucina che non è solo tale perché ha già dimostrato di saperci fare.

Sì, perché Luciano ha convinto i tre (severi ma giusti) giudici – Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli – con gli altrettanto piatti presentati nel primo round di Masterchef Italia, andato in onda ieri su Sky Uno e on demand con ottimi ascolti: 973.569 spettatori e una share media del 3,52%.

In primis, la Mistery Box (la scatola con gli ingredienti da usare tassativamente – tutti o alcuni – per preparare il piatto). Ebbene, Luciano è stato anche fortunato. Sì, perché dentro ci ha trovato tanti prodotti che sanno di Sicilia: tenerumi, asparagi, fave, arance, pane e spatola. Il risultato? La spatola prende il sole nei tenerumi.

Una prova non solo positiva ma divertente nel modo che piace ai social, farcita di tanto umorismo, della bellezza della sonorità tipica dell’accento palermitano e soprattutto di una delle esclamazioni sicule più famose al mondo: «Bedda matri!».

Coinvolgente e simpatico il momento del giudizio di Cannavacciuolo: immancabili gli occhi rossi di Luciano per la commozione (ormai un marchio di fabbrica) e la correzione ‘anglofona’ della battuta dello chef (‘in corner’, anzi ‘in conner’ per ‘in calcio d’angolo’).

Non male pure le due successive prove. L’Invention Test con un pesce mai cucinato (la torpedine) e lo Skill Test con il burro (preparato così così) ma con una chicken pie, torta con pollo e funghi, che ha convinto i giudici.

Come si suol dire, per il nostro Luciano Masterchef prosegue… in attesa di nuove perle in anglo-siculo…

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