Il bilancio della doppia esplosione di ieri a Beirut, in Libano, è salito a oltre 100 morti e più di 4mila feriti. Inoltre, sono un centinaio di dispersi.

Per il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump è possibile che quanto successo sia stato causato da una bomba ma tre fonti anonime della Difesa USA, citate dalle CNN, hanno già contraddetto questa ipotesi.

Le autorità libanesi, poi, hanno invitato a lasciare la città chi può farlo perché preoccupati dall’aria tossica sprigionata dalle deflagrazioni avvenute in un deposito nelle vicinanze del porte, dove si trovavano 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, confiscate alcuni anni fa ai contrabbandieri. L’ipotesi è che il materiale altamente pericoloso sia esploso a causa delle scintille dovute a un’operazione di saldatura nel magazzino.

George Kettani, capo della Croce Rossa libanese, ha affermato: «Stiamo assistendo ad un’enorme catastrofe. Ci sono vittime ovunque. Oltre 100 persone hanno perso la vita. Le nostre squadre stanno ancora conducendo operazioni di ricerca e salvataggio nelle aree circostanti».

Per il Centro sismologico giordano la potente esplosione di Beirut di ieri è stato «pari a una scossa con una forza di 4,5 gradi della scala di Richter». Lo ha riferito l’emittente radiofonica Voice of Lebanon. La stessa radio ha riportato che «gli abitanti di Cipro (isola nel Mediterraneo che dista circa 200 chilometri dalla capitale libanese) hanno avvertito la scossa».

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