Ieri, mercoledì 13 maggio, durante la conferenza stampa del Governo per l’illustrazione del DL Rilancio, la ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova si è commossa quando ha parlato della misura che punta all’emersione dei lavoratori agricoli e domestici, di cui fanno parte anche 200mila migranti.

La ministra, intervistata da 24 Mattino su Radio 24, ha affermato: «So che i sentimenti sono un fatto privato ma ci sono momenti in cui non si riesce a governarli e per me ieri è stato uno di questi. Siamo il frutto della nostra storia, chi non sente questo agisce da mestierante. Io nella mia vita ho avuto momenti difficili ma anche la fortuna di fare le cose con grande passione e ieri tutto questo si è palesato in un momento in cui ero nella condizione di poter dire che si migliorava la vita degli altri».

Poi, a proposito della misura, Bellanova ha spiegato: «In Italia ci sono centinaia di migliaia di persone che lavorano nelle nostre case, che si prendono cura dei nostri anziani e dei nostri figli, che accudiscono le nostre dimore: a queste persone dobbiamo dare il diritto di lavorare in modo legale e alle famiglie il diritto di poter tenere queste persone in condizione di legalità».

La ministra è stata paragonata da Matteo Salvini ad Elsa Fornero, passata alla storia per aver pianto durante la presentazione di una riforma sulle pensioni: «Se mi avessero confrontato a Salvini, questo mi avrebbe fatto molto male. La professoressa Fornero è persona di grande competenza e professionalità che io rispetto anche se su alcune cose la pensiamo in modo differente».

Infine, Bellanova ha affermato che «il governo va avanti se risolve i problemi. C’è stato molto confronto e io avrei voluto dare misure più dirette come sostegno alle imprese ma mi rendo conto che in un momento in cui fai la scelta di bloccare i licenziamenti, devi investire parte delle risorse per sostenere i lavoratori e garantire la cassa integrazione. Dobbiamo permettere alle imprese di competere e garantire la sicurezza ai lavoratori».